Colpo in pieno giorno al distributore

Rimini

DOZZA. «La signora poco distante che stava facendo metano non si è accorta di niente. Questione di secondi, come poi succede sempre...». Sempre? «Sono qui da 40 anni, e sì: non è la prima volta che mi rapinano. Oddio, un fucile a canne mozze a pochi centimetri dalla testa non è una bella cosa per niente, ma l’estate scorsa ad esempio arrivarono armati di pistola. E successe anche tanti anni fa, trovarono la macchina a nel parcheggio del Piro Piro. Il fatto è che io ho sempre sporto denuncia, ma non hanno mai beccato nessuno». Lo spavento non lo ha certo alterato più di tanto, il fatto che sia successo, e risuccesso e che le denunce non abbiano prodotto mai nulla, quello sì, lo fa arrabbiare non poco. Leonardo Innella ha 64 anni ed è il titolare del distributore di Metano in via Valsellustra a Toscanella. Venerdì mattina era nella sua stazione di servizio e stava lavando la macchina della moglie quando gli arrivato addosso quell’uomo quasi all’improvviso. La stazione di servizio è in una zona un po’ defilata. I tre che lo hanno assalito venerdì intorno alle 13 hanno pensato che fosse evidentemente il posto ideale per fare in fretta e andare a colpo sicuro.

«E’ arrivata quella macchina piccola, azzurra, uno è sceso e aveva un passamontagna in testa - continua il titolare del distributore -. Mi ha puntato quel fucile alla faccia che io ero ancora lì con lo straccio in mano che lavavo l’auto di mia moglie, e ha detto solo due parole: “Subito... tutto”». Innella gli ha consegnato quello che aveva nel portafogli, l’incasso della mattinata: 550 euro in contanti. «Cosa vuole che avessi, non è che a far metano la gente spenda chissà che cifre, avevo quello e quello gli ho dato. Poi lui è salito sull’auto e con altri due, anche quello alla guida aveva qualcosa davanti alla faccia, tipo un foulard, quello dietro non l’ho visto ben e sono scappati».

Ai carabinieri ha sporto formalmente denuncia a chiusura del turno pomeridiano. «Cosa dovevo fare? Dopo sono tornato a lavorare. Gente che agisce così, con questa assoluta sfacciataggine, fa paura, ma quello che è peggio è che anche se uno denuncia non succede mai niente in questo paese. E ci sono questi fatti, se ne parla un po’, così non si dice di quello che combinano i politici, e poi basta» si sfoga il rivenditore di metano che sembra averci purtroppo fatto il callo. L’ultima rapina l’aveva subita a luglio 2013. «Quella volta pensai che fossero persone dell’Est, secondo me questa volta erano italiani, ma chissà». I carabinieri di Dozza intanto hanno avviato un’indagine. La Chevrolet Matiz di colore azzurro a bordo della quale era arrivato il rapinatore insieme a due complici, dai primi accertamenti è risultata essere stata rubata rubato martedì scorso a un cittadino di Russi.

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