Arrivano i rifiuti da San Marino

Rimini

IMOLA. Dalla fine della prossima settimana i rifiuti di San Marino arriveranno a Imola. Oltre 5 mila tonnellate di pattume sammarinese giungeranno a via Pediano per essere trattate dal biostabilizzatore gestito da Akron. Alla repubblica del Titano il trasferimento costerà circa 500 mila euro, mentre a Imola spetteranno tra i 6 e gli 8 euro a tonnellata, quindi tra i 30 mila e i 40 mila euro come compenso equivalente per il disagio ambientale.

Intesa fra Stati. Il trasferimento all’impianto imolese della parte umida dei rifiuti solidi urbani prodotti a San Marino è il frutto di un accordo internazionale tra lo Stato italiano e la repubblica del Titano. Nei giorni scorsi una delibera della giunta regionale ha dato attuazione all’intesa siglata per trovare una soluzione alla situazione di emergenza indotta dalle nuove norme ambientali che prevedono l’obbligo di destinare a recupero almeno una parte dei rifiuti. A ottobre è dunque scattato lo stop della discarica di Sogliano dove, anche se manca ancora l’ufficialità, continuerà a finire la sola parte secca dell’immondizia sammarinese.

La frazione umida. Come spiega l’amministratore delegato di Hera Ambiente, Claudio Galli, l’impianto sulle colline imolesi è autorizzato ad accogliere 70 mila tonnellate l’anno. Circa 40 mila vengono occupate dalla frazione umida dei rifiuti raccolti nel territorio di pertinenza di Hera Imola-Faenza, mentre la restante capacità è a disposizione per i rifiuti umidi speciali che possono arrivare da altri territori. Per San Marino però è la prima volta.

Sul Titano si passa dall’emergenza a uno stato di precarietà. A seguito del blocco deciso a Sogliano, sono state attivate le procedure per il pre-trattamento chiedendo aiuto alla Regione alla ricerca di un altro luogo dove inviare i rifiuti sammarinesi.

Dopo avere fatto sosta oltre frontiera per 15 giorni, da viale Aldo Moro giunse l’indicazione di dirottare il pattume all’inceneritore di Ravenna. Al macero in Romagna vennero quindi inviate oltre 3.500 tonnellate, ma il camino ravennate brucerà rifiuti targati San Marino solo fino a metà mese. Per questo, sempre in virtù degli accordi, la Regione ha individuato altri due siti dove inviare l’immondizia estera divisa tra secca e umida. Circa 10 mila tonnellate l’anno la prima, ed un massimo per la seconda di 5 mila e 600 tonnellate dirette a Imola per l’intero 2014.

Nel frattempo, però, redatto il piano regionale, i rifiuti esteri potrebbero cambiare un’altra volta destinazione, sempre rispettando il principio della prossimità territoriale.

Aumentano i camion. A Imola, l’umido verrà trattato in maniera anaerobica. Rimane cioè 28 giorni nell’impianto in attesa della trasformazione in compost. Come il passato insegna, un altro aspetto importante è l’impatto che i maggiori rifiuti in arrivo ha sul transito dei camion. Sulle strade di accesso all’impianto di Akron, in via Pediano, 5 mila tonnellate equivalgono al passaggio di un camion in più ogni due giorni rispetto all’attuale traffico. Che già di per sé è particolarmente intenso e mal sopportato dai cittadini imolesi.

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