Da 18 anni i lavoratori della Sacmi di Imola raccolgono fondi per i poveri

Imola

IMOLA. Compie 18 anni la tradizionale iniziativa di raccolta fondi a scopo benefico dei dipendenti della Sacmi. In tutto oltre 50mila euro, destinati al sostegno di importanti progetti di solidarietà internazionale per restituire un futuro a bambini e famiglie in difficoltà attraverso formazione, assistenza sanitaria e adozioni a distanza. Oltre 330 i partecipanti all’ultimo evento. «Momento significativo per riaffermare valori condivisi in azienda, questa autonoma iniziativa da parte dei dipendenti è tanto più significativa se si pensa alla qualità dei progetti sostenuti. Grazie a queste risorse, ci sono persone alle quali è stato restituito un futuro, e questo deve essere motivo di orgoglio», ha sottolineato il presidente Paolo Mongardi. Nel 2001 le prime adozioni a Gassa Chare in Etiopia, nella missione gestita dai Frati Cappuccini di Imola, dove già l’anno precedente era stata realizzata l’unica scuola materna. Dal 2003 incominciano le adozioni a distanza in Brasile. Nel 2005, la solidarietà Sacmi va in Bolivia, con la missione di Santa Cruz attraverso la parrocchia di Croce in Campo di Imola. «Grazie al costante e sempre generoso contributo di tanti colleghi e al prezioso lavoro dei volontari – osserva il comitato organizzatore dell’iniziativa – negli anni si sono potuti sostenere con continuità specifici percorsi di supporto destinati a famiglie e bambini in difficoltà». Almaz, Emanuel, Meaza Abebe, in Etiopia, e poi Rosa, Jesus, Maria Eduarda in Bolivia, e ancora Joao Pedro e i suoi 4 fratelli, in Brasile, la mamma Albani e i suoi due figli, Brendo e Breno. E, da quest’anno, la storia della piccola Yohana e dei suoi cinque fratellini, Emily, Gustavo, Ryan, Samuel e Davi. Dopo il successo dell’ultima iniziativa, tutto è già pronto per la diciannovesima edizione della maratona di solidarietà. Le risorse per il 2019 sono state consegnate dal presidente e dal vicepresidente dell’azienda durante un recente viaggio di lavoro in Brasile direttamente nelle mani di Suor Daniela Bonello, da 35 anni colonna portante della missione di São Bernardo nel Paese sudamericano che ha visto concretizzarsi numerosi progetti di sostegno alla comunità locale.

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