Troppi piccioni, a Imola scatta l’ordinanza: vietato dargli da mangiare

Imola

IMOLA. Troppi piccioni, troppo guano in giro e, va da sé, meno igiene. Così il Comune ha deciso di mettere un freno. Con un’ordinanza firmata dalla sindaca Manuela Sangiorgi arriva così il divieto di dar da mangiare ai piccioni. Il testo indica anche una serie di misure idonee al loro contenimento in ambito urbano.

Il provvedimento

Il provvedimento vale anche per le frazioni con espresso divieto di gettare al suolo sia pubblico che privato, granaglie, sostanze di scarto e avanzi alimentari. Ai proprietari di edifici situati in ambito urbano esposti alla nidificazione ed allo stazionamento dei piccioni viene imposto «di mantenere pulite da guano o uccelli morti le aree private sottostanti i fabbricati e le strutture interessate dalla presenza dei volatili; di schermare con apposite reticelle o altra modalità idonea, ogni apertura di soffitte, solai, sottotetti, onde impedire l’accesso ai piccioni per il riparo e la nidificazione». Dove possibile viene anche chiesto di installare «dissuasori sui punti di posa (cornicioni, terrazzi, pensiline, davanzali, ecc.), onde impedirne lo stazionamento».

Il perché dell’ordinanza

In primo luogo c’è la presa d’atto, sia dall’ufficio Ambiente del Comune sia dalle segnalazioni di cittadini, «che la presenza di piccioni allo stato libero sul territorio comunale in ambito urbano ha generato l’insorgere di problematiche di carattere igienico-sanitarie, con conseguenti disagi connessi sia all’accumulo del guano maleodorante, sia alla preoccupazione per il rischio potenziale di malattie infettive e parassitarie veicolate da volatili» recita l’ordinanza.

In secondo luogo, viene dato atto che gli interventi attuati da anni dal Comune per il contenimento della popolazione dei piccioni con metodi ecologici presenta un’efficacia «comunque limitata oltre che controversa»;

Infine, l’ordinanza considera altri tre fattori. In primo luogo che «l’eccessiva presenza di volatili, pregiudizievole non solo delle condizioni igienico sanitarie ma anche del decoro pubblico, è determinata, tra l’altro, dalla somministrazione di cibo ai piccioni ed altri volatili selvatici per dispersione o abbandono nell’ambito urbano”. Poi, che «sono numerose le segnalazioni circa gli effetti di deterioramento del suolo e degli edifici, degrado delle strutture e scadimento delle condizioni igieniche dell’abitato determinati dal guano».

Le contravvenzioni

L’ordinanza prevede ovviamente sanzioni in caso di violazioni. Chi verrà insomma “beccato” a dar da mangiare ai piccioni sarà punito con una sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro.

«Era un provvedimento necessario - spiega l’assessore all’Ambiente, Andrea Longhi -. Di fatto abbiamo annullato una precedente ordinanza di molti anni fa che consentiva di nutrire i piccioni. Le guardie ambientali, alle quali ho chiesto di monitorare la situazione, hanno riscontrato che ci sono addirittura persone che si fermano con bauli pieni di granaglie e danno da mangiare agli uccelli».

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