Pattume "selvaggio" a Imola, centinaia di multe "C’è chi viene da fuori città e lo butta qui"

Imola

IMOLA.Più che furbetti sono incivili. Imolesi e non. Perché tra le cattive abitudini è stata registrata anche la migrazione nel segno del pattume. Il risultato, sotto gli occhi di molti, sono accumuli di immondizia, più o meno alti, vicino ai cassonetti lungo le strade, in particolare in alcuni punti del centro storico dove ancora non si è passati alla raccolta differenziata e non servono tessere per aprire i contenitori.

Sui social piovono le lamentele e si levano anche le proteste della Lega (ne parliamo nel box a fianco). Ma l’assessore all’Ambiente Andrea Longhi assicura che Comune e Hera si stanno già attrezzando per combattere il malcostume.  «Intanto parto da un dato: lo scorso anno le Guardie ecologiche volontarie hanno elevato oltre 500 contravvenzioni per lo smaltimento dei rifiuti non corretto, fuori dai cassonetti - commenta l’assessore Andrea Longhi -. Altre decine sono state fatte dall’inizio del 2019».

La Lega chiede le fototrappole. «La Lega dovrebbe sapere che già ce l’abbiamo». Longhi precisa però che incastrare gli incivili dell’immondizia con le immagini non è semplice e soprattutto non è velocissimo. «Una fototrappola sistemata in un punto preciso fa anche 6.000 scatti in appena tre giorni - spiega Longhi -. Tutto materiale che poi deve essere vagliato».

Intanto il Comune fa appello al buonsenso e al rispetto delle regole. «Alcuni cittadini dovrebbero iniziare ad usare comportamenti più virtuosi nello smaltimento rifiuti». A contribuire alle cattive abitudini è anche il fatto che in centro storico siano ancora presenti «cassonetti di vecchio tipo, il che non fa altro che attirare un “turismo” migratorio da altri comuni di gente che viene a liberarsi della propria immondizia qui».

A confermare che il centro sia diventata una zona di scarico sono anche le mutate abitudini nella raccolta. «Prima - spiega ancora l’assessore all’Ambiente - in centro i cassonetti si svuotavano una volta al giorno, ora invece siamo costretti a farlo due volte al giorno con un ovvio e inevitabile aggravio di costi. Anche per questo chiedo ai cittadini di avere abitudini più rispettose dell’ambiente e della comunità».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui