Pensionamenti in arrivo e trasferimenti. "Pronto soccorso di Imola, rischio smobilitazione"

Imola

IMOLA. Pensionamenti in arrivo, trasferimenti, maternità. «C’è un rischio smobilitazione al pronto soccorso». La considerazione allarmata è della Uil che punta i riflettori sul reparto di “prima linea” dell’ospedale di Imola chiedendo rassicurazioni su una possibile situazione di difficoltà del personale medico che però avrebbe inevitabili ricadute anche sugli altri lavoratori del reparto, oltre che sui pazienti. E il tiro si allarga fino a Bologna.

La situazione

«I medici in servizio sono una ventina - spiega il segretario generale della Uil, Giuseppe Rago - ma si sta rischiando un dimezzamento. Uno di questi ha cambiato azienda sanitaria, un altro ha chiesto un trasferimento ad altro reparto dell’ospedale, altri due invece hanno presentato domanda di trasferimento per spostarsi a Bologna, una è in maternità e, infine, entro l’anno tre medici andranno in pensione. Dubito che l’azienda sanitaria non sia informata della situazione».

L’ipotesi

Di sicuro, all’orizzonte ci sono comunque tre congedi in vista per motivi anagrafici. E la Uil chiede un segnale. «L’azienda sanitaria deve fornire rassicurazioni per evitare ulteriori smobilitazioni tra chi resta. L’ambiente va tranquillizzato. E questo - continua Rago - lo dico anche per gli infermieri che sono i primi, come front office, a rispondere ai cittadini. E la situazione, si sa, non è delle più tranquille dal momento che l’azienda ha ritenuto necessario provvedere a un servizio di vigilanza nel reparto».

Su come uscire da una situazione potenzialmente problematica la Uil punta lo sguardo verso Bologna. «Se ci deve essere un interscambio tra le aziende come si discute da tempo allora questo è il momento. Possono mandare qualcuno da Bologna. Può essere un test probante», continua il segretario generale della Uil Imola. Che poi allarga il ragionamento.

«C’è una situazione di stallo anche in altri reparti. Mi spiego: non si capisce cosa voglia fare la Regione con i primariati rimasti liberi - continua Rago -. Prendiamo Oculistica: era il fiore all’occhiello della nostra Ausl, uno dei perni su cui si era fondata anche la nostra autonomia come azienda sanitaria. Dopo l’addio di Bonci ad oggi abbiamo ancora un primario ad interim. Ma di una soluzione definitiva non si sa nulla. È ora di risolvere queste situazioni per ridare alla sanità imolese il prestigio che merita».

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