Piscina Ortignola a Imola, dipendenti a secco. "Serve piano di risanamento"

Imola

IMOLA. Annaspano i dipendenti e i collaboratori della piscina Ortignola. E la via di uscita dalla crisi, che ha fatto saltare gli stipendi lo scorso novembre, pare ancora tutta in salita. La proposta fatta da Deai srl, Sport up e Uisp (che gestiscono l’impianto) per superare la situazione ha fatto arrabbiare oltre che i lavoratori anche la Cgil pronta ora a una diffida.

La situazione

Il primo faccia a faccia tra gestione e Cgil è della scorsa settimana. «La presidente della Deai Srl e Sport Up, Paola Lanzon, e il presidente della Uisp, Nino Villa, hanno presentato la situazione critica che imputano ad un ritardo, a suo tempo, nella consegna della struttura, con un conseguente rinvio delle attività, e a spese da loro sostenute nel corso degli anni (ad esempio per l’acquisto di arredi) di cui, secondo loro, avrebbero dovuto farsi carico la proprietà, il Comune di Imola, o l’impresa costruttrice Ortignola Srl, che ha sempre percepito regolare affitto anche se a tutti gli effetti la struttura non è stata ancora completata, soprattutto nell’area esterna - commentano la segretaria del sindacato Mirella Collina, Davide Baroncini, segretario Nidil Cgil, e Michele Boffa, segretaria della Slc Cgil -. Questa situazione di crisi è ricaduta sui 120 lavoratori, non solo dell’Ortignola ma anche quelli impegnati in altre strutture o servizi, di cui 13 dipendenti e 107 collaboratori che percepiscono un compenso sportivo, ai quali non è stato retribuito il mese di novembre».

L’incontro

Le parti si sono ritrovate al tavolo martedì. Nel frattempo è stata pagata la retribuzione di novembre ai soli dipendenti, mentre per i collaboratori è ancora sospesa. Visto che la difficoltà di pagare le mensilità continuerà anche nei prossimi mesi, l’intenzione è quella di ridurre le ore di attività e decurtare del 15% il compenso dei collaboratori. «Proposta a cui abbiamo risposto con una diffida, sostenendo che prima di applicare un simile provvedimento chiediamo di vedere i bilanci 2017-2018, per capire le cause che hanno portato a questa situazione di crisi, e di valutare il piano di risanamento - continuano i sindacalisti -. Siamo disponibili a discutere ed eventualmente sottoscrivere un accordo (dopo averlo sottoposto ai lavoratori) che preveda una riorganizzazione e razionalizzazione, se temporanea, che distribuisca il disagio su tutti, in modo equo e con criteri condivisi. Riteniamo necessario definire un piano di rientro delle mensilità non retribuite con verifiche da effettuare mensilmente».

La Cgil chiede l’intervento anche dell’amministrazione comunale. «Abbiamo anche chiesto un incontro urgente a Ortignola Srl e al Comune di Imola per capire se è possibile abbassare i costi, intervenire sul completamento della struttura e quali strumenti mettere in campo per aiutare i lavoratori in difficoltà - chiudono i tre segretari della Camera del lavoro -. Stiamo parlando di una struttura pubblica e di servizi molto graditi alla cittadinanza, grazie anche alla professionalità e alla passione che molti giovani del nostro territorio mettono in questo lavoro».

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