Svuotano il laghetto, muoiono gli animali

Rimini

MEDICINA. Dal fine settimana scorso non c'è più acqua al laghetto dell'area Pasi nel centralissimo parco delle Mondine a Medicina. La causa sono i lavori programmati dal Comune, lavori che hanno reso necessario lo svuotamento del bacino. Si è però pensato solo all'acqua, non tenendo conto della fauna. E così sul fondale fangoso nei primi giorni di prosciugamento sono rimasti agonizzanti poi senza vita pesci, tartarughe, e qualche anatroccolo come ha fatto notare un cittadino medicinese indignato.

«Domenica scorsa, mentre facevo un giro con mia moglie, mi sono accorto dell’accaduto e da quel momento ho iniziato a far delle telefonate» racconta il geometra Claudio Saracino. Tra queste anche una al responsabile delle Guardie ecologiche volontarie di Bologna, senza però ottenere un riscontro in merito. Il signor Saracino alla fine è andato di persona dai carabinieri. «Con il comandante siamo andati a provare di salvare qualche tartaruga, ma senza una buona riuscita. Quindi il comandante ha chiamato i vigili del fuoco. In serata hanno provveduto a rimettere un po’ d’acqua all’interno del laghetto per far sopravvivere gli animali fino all’indomani, per poi intervenire con la luce del sole. Lunedì ho sporto denuncia ai carabinieri affinché questi fatti e violenze contro esseri indifesi possano non accadere più». Per il signor Saracino la situazione al laghetto del parco delle Mondine potrebbe poi prendere una deriva pericolosa dal punto di vista igienico-sanitario dato che, «in quella zona, dove c’è un parco molto frequentato anche da bambini, c’è puzza di pesce morto e per questo ora la gente sta più lontano dal laghetto».

Di tutt’altro avviso è il sindaco di Medicina Onelio Rambaldi. Per lui «non c’è nulla di cui preoccuparsi» e la situazione dovrebbe ristabilirsi nel giro di un paio giorni con il riempimento dell’invaso. Il primo cittadino ricorda che lo svuotamento dell’invaso serviva a dar corso a lavori di consolidamento degli argini del laghetto che, a causa dell’erosione dell’acqua e delle tane delle nutrie, rischiavano di cedere. «Quando abbiamo iniziato lo svuotamento le tartarughe erano in letargo, ma il caldo degli scorsi giorni le ha svegliate. Inevitabilmente quegli esemplari non autoctoni, sono infatti tartarughe carnivore comprate nei negozi di animali esotici e gettate nel lago da chi le aveva acquistate, hanno cominciato a uscire. Sui pesci va detto che quelli più furbi hanno seguito la corrente dell’acqua fino al canale. Quelli rimasti sono stati pian piano mangiati dalle anatre, semplicemente seguendo la catena alimentare. Ora non ce ne sono più e non c’è puzza. Dall’Ausl non ho ricevuto alcuna segnalazione, il che vuol dire che è tutto normale» taglia corto Rambaldi.

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