Imola, la fattura elettronica non spaventa le partite iva

Imola

IMOLA. Debutto fra qualche perplessità per l’obbligo di fatturazione elettronica dal 1° gennaio. Da parte sua, l’Agenzia delle entrate fa sapere che «sul sistema di interscambio sono già transitate, a livello nazionale, quasi un milione e mezzo di fatture elettroniche senza che il partner tecnologico Sogei abbia rilevato alcun problema tecnico o rallentamenti» e che «anche i centri multicanale dell’Agenzia non hanno ricevuto segnalazioni di malfunzionamenti». Si sa, però, che il rapporto con le innovazioni tecnologiche è molto soggettivo e non tutti si trovano a proprio agio.

Più ottimisti

«Noi facevamo già le fatture elettroniche per la Pubblica amministrazione, quindi eravamo già abituati», spiega Daniele Fabbri, della cooperativa sociale “Officina immaginata”. «Ora le dobbiamo fare anche per i privati e sul nostro programma “Fatture in cloud”, che è semplice da utilizzare, ci sono alcuni problemi, che però si dovrebbero risolvere entro breve tempo».

«All’inizio sarà indubbiamente complicato», aggiunge Monica, commercialista, «ma nel medio e lungo termine la fatturazione elettronica dovrebbe contribuire a snellire il lavoro».

In attesa

«Non ho ancora cominciato a emettere fatture elettroniche. Le farò verso la fine di gennaio, ma le riceverò già da lunedì prossimo», continua Teresa Gordini, di uno studio tecnico. «Non ho ancora idea di come mi troverò. Penso che l’invio e la ricezione saranno semplici, mentre saranno complicate le correzioni degli errori o gli storni. Sempre che il centro elaborazioni dell’Agenzia delle Entrate riesca a smistare tutto correttamente. Staremo a vedere».

«Attraverso l’Ascom mi sono iscritta a un portale che dovrebbe fare in automatico la fattura e il servizio di conservazione informatica obbligatorio», prosegue Caterina, libera professionista. «E’ comodo perché, essendo abbinato al mio commercialista, il sistema agevola tutti per una contabilità più chiara e quindi si ottiene l’obiettivo della trasparenza. L’unico mio dubbio rimane il fatto che con un pc “normale” non si riesca a capire il contenuto: la fattura elettronica viene emessa in un formato che il pc “normale” non legge. Che non è cosa da poco».

Le critiche

«La mia paura è che le associazioni di categoria e i sindacati approfitteranno di questa situazione per imporre un ulteriore balzello a chi non sarà in grado di gestire questa procedura in maniera autonoma», conclude Domenico, libero professionista. «Le uniche alternative a disposizione saranno la riduzione dei consumi o il pagamento in contanti».

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