Imola, scontro sui soldi: Geims e Comune in tribunale

Imola

IMOLA. Geimsdue chiede di più, per il Comune la cifra invece è ok. Morale, la società che gestisce palazzetto dello sport e piscina comunale, e piazza Matteotti sono pronte a darsi battaglia in tribunale. L’appuntamento in aula è per fine gennaio, salvo nel frattempo le parti non riescano a trovare un accordo in extremis.

Il contenzioso

«La convenzione sottoscritta tra Geimsdue e Comune lascia la possibilità di riqualificare il contributo annuo che la società riceve in base al piano economico finanziario. È dal 2017 che chiediamo all’amministrazione comunale di rivedere questa cifra. Ancora non si è trovata la quadra. Quindi non ci resta altra soluzione che far decidere tutto a un giudice». Lorenzo Muscari, direttore d Geimsdue, sintetizza il punto di vista della società che da una trentina d’anni si occupa del complesso sportivo Ruggi: due piscine (quella coperta con vasca da 25 metri e quella all’aperto con la vasca olimpionica da 50), svariate piccole palestre e il palazzetto dello sport. Dieci dipendenti diretti e, tra assistenti e addetti alle pulizie, altre 20 persone impiegate.

Ogni mese il canone che il Comune versa a Geimsdue per gestire l’intero complesso è circa di 30mila euro. La società diretta da Muscari vorrebbe un rialzo. «Non abbiamo elasticità imprenditoriale - continua Muscari -. È l’amministrazione comunale che decide l’assegnazione degli spazi del Ruggi alle società sportive (35 in tutto), non c’è molto spazio di manovra. Dal marzo 2017 abbiamo iniziato a chiedere una revisione della somma. Ne abbiamo discusso prima con la precedente amministrazione, poi con quella attuale. Non siamo approdati a niente. Quindi come avevamo ventilato anche in numerosi incontri, abbiamo deciso di fare questo passo. Con queste cifre Geimsdue non può reggersi in equilibrio. Negli anni la quota del canone è sensibilmente diminuita. Se prendiamo il primo contratto stipulato dopo l’introduzione dell’euro possiamo vedere come la somma si sia ridotta. Nel 2005 la quota era di 500mila euro all’anno. E i servizi offerti erano minori. La piscina non apriva alle 6.30 del mattino come ora».

Il Comune

I conti che piazza Matteotti mette sul tavolo sono più articolati (vedi articolo a lato) ma l’assessore al Bilancio Claudio Frati è netto. «La gestione di quel complesso non è certo delle più economiche - commenta l’assessore -. La scelta di costituirci in giudizio è stata presa sulla base delle valutazioni fatte dai nostri uffici».

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