Imola, maltrattamenti e razzismo, maestra di una materna ai domiciliari

Imola

IMOLA. Per anni avrebbe maltrattato e insultato vari alunni, specialmente di origine nordafricana, della sezione di una scuola materna di Imola di cui era responsabile, umiliandoli a causa della loro provenienza e minacciandoli di ritorsioni se avessero raccontato qualcosa ai genitori o alla dirigente scolastica. Lo scorso luglio però alcuni genitori, i cui figli avevano appena terminato la scuola materna, hanno denunciato la cosa al commissariato di Polizia di Imola e gli accertamenti svolti installando delle telecamere nella sezione "incriminata" hanno confermato che le accuse erano fondate.

Per questo motivo il gip di Bologna, Rita Zaccariello, ha disposto per la maestra, una 55enne, la misura cautelare degli arresti domiciliari, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Manuela Cavallo. La donna è indagata per lesioni personali aggravate e per maltrattamenti su minori, aggravati dall'odio razziale e dal fatto di essere stati commessi in "un istituto di formazione, con abuso dei poteri o in violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione o a un pubblico servizio".

Nel dettaglio, la maestra è accusata di aver maltrattato alunni fra i 3 e i 5 anni con "atti di violenza verbale e fisica, intimorendoli con urla e minacce di punizioni corporali, denigrando i loro genitori anche, nel caso dei bimbi di origine straniera o extracomunitaria, con riferimenti dispregiativi a sfondo razziale o discriminatorio verso i luoghi di provenienza", provocando in alcuni casi "piccole lesioni personali". I fatti documentati dalle riprese delle telecamere riguardano ovviamente solo l'anno scolastico in corso, ma secondo gli investigatori i maltrattamenti si protrarrebbe fin dal 2015. 

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