Spacciava droga nelle scuole superiori di Imola. E in casa aveva 17 chili di stupefacenti

Imola

IMOLA. Erano destinati anche allo spaccio negli istituti superiori di Imola i dodici chili di marijuana e i cinque di hashish che gli agenti del Commissariato di Polizia cittadino hanno scoperto nel corso di una perquisizione in un appartamento in località Giardino, nascosti fra la cucina e un borsone nel sottoscala.

A finire in manette, un pakistano di 30 anni, affittuario dell’appartamento, arrestato con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio giovedì e attualmente detenuto nel carcere della Dozza del capoluogo.

Oltre all’hashish e alla marijuana, di un valore - calcolato semplicemente in base alla quantità - superiore ai 150.000 euro, i poliziotti hanno sequestrato anche gli strumenti necessari alla preparazione e al confezionamento delle sostanze, e un piccolo quantitativo di cocaina.

Controllo del territorio

L’attività di controllo del territorio svolta dalle volanti nei luoghi di spaccio tradizionali di Imola -la zona della stazione ferroviaria, i giardini di San Domenico nel centro storico, il parco delle Acque minerali e le scuole superiori- ha permesso di stringere il cerchio attorno a due o tre persone. E le verifiche successive hanno portato a identificare il pakistano come il vero controllore del “giro”.

«Eravamo consapevoli del fatto che potesse gestire quantitativi di sostanze stupefacenti significativi», spiega Michele Pascarella, comandante del Commissariato di Polizia di Imola, «però siamo comunque rimasti sorpresi da quanto abbiamo sequestrato nel suo appartamento, perché era più di quello che ci saremmo aspettati. Questo dimostra che il giovane era in contatto con canali di approvvigionamento molto importanti».

Campanello d’allarme

L’operazione testimonia la validità della decisione di intensificare l’attività di controllo del territorio, come dichiarato dal dirigente fin dal giorno del suo insediamento in via Mazzini. «Riteniamo che le sostanze stupefacenti sequestrate fossero destinate al mercato locale. E dal febbraio dello scorso anno a oggi abbiamo sequestrato complessivamente più di un quintale di sostanze stupefacenti», stima Pascarella. «Questo è un campanello di allarme per le famiglie, per le scuole e per i servizi sociali. E’ una situazione che deve far riflettere».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui