Imola, in un compito in classe appare la scritta "Come cacciare Salvini", scoppia la polemica

Rimini

IMOLA. Come porre fine alla guerra? Come risolvere la desertificazione? Ma tra le domande finite sul compito ne appare una, «Come facciamo a cacciare Salvini?» che solleva un polverone politico. Un caso che riguarda una scuola media di una frazione dell'Imolese finito al centro delle cronache nazionali. A denunciare il fatto è stata la Lega, che sulla domanda ricondotta all'insegnante di italiano della classe e inserita in un compito sottoposto agli studenti ha parlato di "ideologia e propaganda" tacciando di inadeguatezza la docente.

La replica di Salvini

Sull'accaduto è intervenuto lo stesso ministro dell'Interno. "Non ci voglio credere e infatti andrò fino in fondo per verificare se siamo di fronte a uno scherzo o a una triste realtà. Scriverò al ministro della Pubblica Istruzione. Un abbraccio a quei bimbi da parte di un papà che lavora per una scuola senza pre-giudizi in un Paese libero" ha replicato Matteo Salvini.

Caso ridimensionato

Un caso però smontato dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, Stefano Versari, secondo cui "non esiste nemmeno". Non vi sarebbe nessun compito in classe o a casa dato dall'insegnante agli alunni ma solo un incidente sorto da un esercizio fatto in aula, la "bottega dei desideri", una pratica didattica fatta all'inizio di un nuovo anno scolastico per far conoscere i bambini tra loro e l'insegnante. In sostanza ogni alunno esprime un desiderio e trascrive sul quaderno quelli degli altri, per parlarne poi insieme al docente e conoscersi. A lezione sarebbe così stata posta la questione su come "cacciare Salvini" che l'insegnante, secondo quanto riferito dalla dirigente scolastica dell’istituto, avrebbe anche chiesto di non trascrivere insieme agli altri. Non tutti però l'hanno ascoltata e una volta portato a casa il quaderno un genitore, notando il quesito, avrebbe poi postato sui social la pagina.

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