L'opposizione a Imola chiede al M5s di "ridurre i costi della politica promessi prima del voto"
I conti
Numeri alla mano, il taglio consentirebbe di risparmiare 32.400 euro ogni anno; 27.177 euro arriverebbero dalle indennità della sindaca (4.596 euro), della Giunta (20.004 euro complessivamente) e della presidente del Consiglio comunale (2.557 euro), 2.543 euro dai gettoni di presenza per le sedute del Consiglio comunale, stimate in 33, e 2.680 euro dai gettoni di presenza per le sedute delle Commissioni consiliari, stimate in 80.
Segno del cambiamento
«Quando qualcuno è all’opposizione utilizza un certo linguaggio. Però dovrebbe portare avanti quelle stesse battaglie anche quando prende i voti e governa», è convinto Palazzolo. «Se c’era questa intenzione prima, deve essere mantenuta adesso». Anzi, «se questa mozione dovesse essere approvata, diventerebbe un messaggio che la prima cittadina di Imola potrebbe automaticamente trasferire a tutte le società partecipate», aggiunge Palazzolo, «invitando tutti i componenti dei Consigli di amministrazione e tutti i presidenti a fare la stessa cosa».
«Questa mozione è la cartina tornasole per capire se il Movimento 5 stelle faceva esclusivamente demagogia oppure no», continua Carapia. «Ci sembra che i costi della politica non siano più la riserva di caccia dei grillini e questo ci lascia un po’ perplessi. Eppure l’attuale vicesindaco era il pasdaran! Se questa mozione non verrà approvata, sarà la dimostrazione che era tutta fuffa e che il Movimento 5 stelle si è già adeguato al potere». «Vogliamo dare l’ennesimo indirizzo di buonsenso all’Amministrazione», conclude Marchetti. «Evidentemente qualcuno ha abbandonato certe battaglie. Noi, al contrario, siamo determinati a metterli di fronte alle proprie responsabilità».