Imola, aziende sanitarie, nuovo assetto .Verso le cessioni di attività

Imola

IMOLA. Unità operative dell’Azienda Usl di Imola “rivoluzionate” dall’assetto istituzionale futuro delle aziende sanitarie dell’area metropolitana di Bologna? Il documento “Forme di integrazione nell’area metropolitana di Bologna” elaborato dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana punta convintamente sulle cessioni di attività.

Senza, però, prendere in considerazione le possibili ricadute - tempi di attesa in primo luogo - sull’erogazione delle prestazioni e dei servizi a livello locale.

Verso le cessioni di attività

«Le funzioni di interesse metropolitano potranno essere di volta in volta organizzate sotto forma di programmi o unità operative interaziendali, dipartimenti interaziendali, fino a prefigurare vere e proprie cessioni di attività – si legge nel documento –, a seconda delle finalità che motivano il processo di concentrazione e in base alle caratteristiche del servizio interessato». Successivamente, «a convenzioni attuative specifiche fra le aziende interessate è invece affidato il compito di individuare il modello organizzativo più idoneo – si aggiunge –, e di darne concreta attuazione definendo nel dettaglio gli strumenti per la sua gestione e per il monitoraggio dei risultati conseguiti».

Una indicazione chiara, però, è già nero su bianco: «Alla luce dell’analisi delle esperienze condotte in area metropolitana, i dipartimenti interaziendali e, in una prospettiva di più lungo termine, le cessioni di attività tra le aziende sono emersi come soluzioni più adatte alle unità operative interaziendali multisede per lo sviluppo di reti cliniche integrate», continua il documento. Che pur prevede la «definizione di criteri generali per un loro più efficace funzionamento»

L’assetto attuale

Il quadro delle forme di collaborazione in atto nell’area metropolitana al momento comprende un programma interaziendale, undici unità operative fra aziendali e interaziendali, un dipartimento interaziendale (il Dai sperimentale interaziendale di anatomia patologica) e una sola cessione di attività all’Azienda Usl del capoluogo (il Lum-Laboratorio unico metropolitano).

Dalla riorganizzazione, dunque, saranno sicuramente interessate le cinque unità operative che coinvolgono anche Imola: urologia (di cui l’Ausl cittadina è capofila), il servizio unico metropolitano di microbiologia, chirurgia senologica e genetica medica (di cui è capofila il policlinico “Sant’Orsola-Malpighi”), e la chirurgia generale (di cui è capofila l’Azienda usl di Bologna).

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