Asili, a Imola l’obiettivo è di riaprire le sezioni chiuse dal 2019/2020

Imola

IMOLA. Massimo impegno per riaprire già dall’anno scolastico 2019/2020 le due sezioni dei nidi d’infanzia “Fontanelle” e di piazza Romagna che il Commissario straordinario Adriana Cogode ha deciso di chiudere in vista di quello imminente.

Claudia Resta, assessore alla scuola, e Claudio Frati, assessore al bilancio, hanno incontrato una delegazione della Cgil per fare il punto sul tema che la segretaria Mirella Collina aveva sottoposto all’attenzione della prima cittadina Manuela Sangiorgi già un mese fa.

Le ragioni della chiusura

«Poiché i posti di nido dovevano essere assegnati entro il 5 giugno, stante la difficoltà di rispettare il tetto del lavoro flessibile, il Commissario straordinario optò per ridurre i posti di nido d’infanzia comunale e mantenere il livello di convenzioni già in essere», spiega il Comune. «Quindi, i posti nei nidi comunali sono calati di 36 unità (da 356 a 320 alunni, corrispondenti a 6 educatori), mentre i posti convenzionati con le strutture private sono rimasti 273».

Arrivati ad agosto, «con la chiusura delle iscrizioni e con i bambini già assegnati ai vari nidi d’infanzia e le famiglie che si sono organizzate di conseguenza, non si possono trasferire i bambini da un nido all’altro», aggiunge via Mazzini. «Va detto comunque che la chiusura delle due sezioni non ha causato problemi all’utenza. Da un anno all’altro i bambini del nido si “rinnovano” per il 55%, che passano alla scuola dell’infanzia. E attualmente in lista d’attesa ci sono ventidue bambini».

Un livello «fisiologico, stante il discreto turn-over dei mesi autunnali e invernali, principalmente dovuto a motivi di salute del bambino», conclude il Comune. «In altre parole, si tratta di bambini che riceveranno a breve una proposta di servizio».

La soluzione della Cgil

Dalla Cgil è arrivata la proposta di rimodulare le tre sezioni previste al nido “Fontanelle” e in quello di piazza Romagna, per arrivare a riaprire in entrambi i plessi le quattro sezioni che c’erano l’anno scorso.

«Si tratta di una possibilità che andrà valutata attentamente», commenta la Resta. «Come Amministrazione valuteremo la proposta con il referente del servizio scuole e con la pedagogista, per capire se sia possibile separare gruppi di bambini già formati, e soprattutto con il personale scolastico interessato, con il quale vogliamo realizzare un percorso di confronto e di collaborazione per intraprendere direzioni condivise».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui