Raccolta rifiuti, il Comune punta alla «gestione autonoma»

Imola

IMOLA. La nuova Amministrazione mette nero su bianco la richiesta ad Atersir di rivedere il bacino territoriale di affidamento del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti.

Con l’atto di indirizzo che la prima cittadina Manuela Sangiorgi presenterà in Consiglio comunale questo pomeriggio, la Giunta punta decisamente il piede sull’acceleratore verso la costituzione di una società in house.

Due obiettivi

Due appunto gli obiettivi che la nuova Amministrazione si pone: da una parte «che sia rivisto il bacino territoriale di affidamento del servizio», si legge nella proposta di delibera che l’aula è chiamata a votare, «e che sia di conseguenza definito un sotto-bacino per l’affidamento e gestione del servizio che comprenda il territorio del Comune di Imola, con l’eventuale aggregazione di altri Comuni contermini, qualora interessati».

Dall’altro lato, «una forma di gestione autonoma del servizio di raccolta rifiuti, per meglio rispondere alle esigenze della cittadinanza e di tutela ambientale, tenendo conto delle specificità territoriali del Comune di Imola», aggiunge il documento, «avendo peraltro già avviata una valutazione delle modalità organizzative più adeguate, avvalendosi delle esperienze derivanti dalle migliori pratiche in ambito regionale e nazionale, e in base ai criteri di efficienza, sostenibilità, promozione dell’economia circolare, anche attraverso la massima estensione della raccolta differenziata».

Convenienza economica

Fra le valutazioni della nuova Giunta non mancano anche anche quelle di carattere economico: «Esistono indicazioni all’interno della Indagine conoscitiva n. 49 dell’Antitrust avente a oggetto il settore dei rifiuti in merito al bacino ottimale di raccolta, che risulterebbe compreso fra i 30.000 e i 100-150 mila abitanti, oltre i quali cesserebbe la convenienza derivante dalle economie di scala», si legge ancora nella proposta di delibera, «risultando il bacino del Comune di Imola, di circa 70.000 abitanti, idoneo allo scorporo».

I modelli

Già dai banchi dell’opposizione, il Movimento 5 stelle non ha mai fatto mistero di quali siano i modelli da cui trae ispirazione.

Guardando all’Emilia-Romagna, il pensiero va alla società “Alea ambiente” costituita da tredici comuni della provincia di Forlì-Cesena. E giusto un anno fa i grillini invitarono in commissione l’allora assessore all’Ambiente del Comune di Forlì Nevio Zaccarelli, che all’ultimo momento, però, non si presentò.

Oltre i confini della nostra regione, invece, il Movimento 5 stelle ha spesso nominato il consorzio “Contarina”, in provincia di Treviso. E nel dicembre del 2015 invitò l’ex sindaco Daniele Manca a vistarlo.

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