Condannato l'ex primario di radiologia

Imola

IMOLA. Accusato di aver svolto un'attività parallela di refertazione esami avvalendosi di alcune impiegate amministrative e degli strumenti dell'Ausl di Imola oltre che simulato lo svolgimento dei compiti istituzionali di primario di radiologia mentre invece impiegava la giornata lavorativa per attività extraistituzionali, ingannando l'Ausl che gli pagava l'indennità esclusiva provocando un danno erariale, l'ex primario Guido Ferrari è stato condannato dal tribunale a quattro anni di pena.

Ferrari era a giudizio insieme ad altre sei persone, medici o responsabili di case di cura, e quattro società dopo un'inchiesta sull'attività di libera professione gestita, secondo l'ipotesi accusatoria, violando le norme che vietano di utilizzare mezzi e risorse appartenenti alla pubblica amministrazione per finalità private. Oltre all'ex primario, difeso dall'avvocato Pietro Giampaolo, i giudici hanno condannato altri due imputati, Fabio Ferrari (due anni e sei mesi) e Gianluca Mantovani (un anno e otto mesi), quest'ultimo difeso dagli avvocati Filippo Sgubbi e Alberto Bova.

L'inchiesta coordinata dal pm Claudio Santangelo, poi in un'udienza sostituito da Flavio Lazzarini, contemplava inizialmente le ipotesi di reato a vario titolo di truffa, falso e abuso d'ufficio. Assolti due imputati, mentre per altri due è stata dichiarata la prescrizione dei reati contestati. Due società, la Angioteam e la Casa di Cura Salus srl sono state ritenute responsabili di illecito amministrativo e condannate a pene pecuniarie, rispettivamente di 150mila e 120mila euro. I giudici hanno inoltre disposto il risarcimento in sede civile all'Ausl di Imola, rappresentata dall'avvocato Alessandro Cavallari, a cui è stata assegnata una provvisionale di 90mila euro e il risarcimento di un danno da 40mila euro alla Regione Emilia-Romagna, assistita dal professor Vittorio Manes. Entro 90 giorni le motivazioni. "E' una sentenza che stravolge i fatti emersi in dibattimento e per condannare è costretta anche ad un'improbabile qualificazione giuridica" è il commento dell'avvocato Pietro Giampaolo, difensore di Guido Ferrari, in riferimento alla riqualificazione di alcuni capi di imputazione in falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale e da privato in atti pubblici.

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