Terremerse, la Regione parte civile al processo

Imola

IMOLA. La Regione contro il fratello del governatore. Si è aperto ieri a Bologna il processo a Giovanni Errani, fratello di Vasco, per truffa aggravata e falsità ideologica: viale Aldo Moro si è costituita parte civile e chiede non solo la restituzione del milione di euro di finanziamenti più interessi ottenuti per la costruzione della cantina a Imola in via Bicocca, ma anche 500mila euro di danni. Si sgonfia il rischio prescrizione per Terremerse: accolto il ricorso in Cassazione.

Al centro del processo c’è la costruzione dello stabilimento vinicolo a Imola: secondo la procura di Bologna i lavori della cantina non vennero ultimati entro il termine previsto per ottenere i finanziamenti, cioè il 31 maggio 2006. Nonostante ciò Terremerse, la cooperativa allora guidata dal fratello del presidente Errani, sempre secondo l’accusa, presentò delle carte false per affermare di avere chiuso in tempo i cantieri e un ispettore di viale Aldo Moro le certificò, facendo apparire ultimato lo stabilimento, quando in realtà i lavori andarono avanti sino al 2007.

Per questo, l’ispettore è stato anche già condannato: nel settembre scorso, il gup, in primo grado con rito abbreviato, stabilì la pena di un anno e due mesi (con interdizione dai pubblici uffici) per truffa e falso.

La costituzione di parte civile da parte della Regione è a nome della vicepresidente, Simonetta Saliera: viale Aldo Moro chiede, davanti al giudice Nadia Buttelli, la restituzione (più interessi) dei finanziamenti ottenuti più il risarcimento (per mezzo milione di euro) per il danno subito, sia nell’immagine, sia perché ci sarebbe stata una “distorsione” delle finalità del finanziamento, destinato agli aiuti alle imprese. Insieme a Errani (difeso da Filippo Sgubbi e Gaetano Forte) sono imputati anche Gian Paolo Lucchi, progettista (difeso da Eleonora Ciliberti) e Alessandro Zanotti, responsabile sicurezza (difeso da Gabriele Bordoni).

Nell’udienza di ieri è emerso anche che la Cassazione ha accolto il ricorso del pm Antonella Scandellari contro la decisione dell’8 marzo 2013 del gup Alessandro Gamberini nella parte in cui decideva il non luogo a procedere per Terremerse e Cantina dei Colli Romagnoli per prescrizione. La Procura aveva infatti chiesto il rinvio a giudizio anche per le due società. Il processo ora riprenderà il 7 aprile: in quella sede verranno esaminate le eventuali eccezioni delle difese alle tesi della Scandellari. L’esame dei testi (in tutto una trentina, tra tecnici e funzionari) è rimandato alle udienze future.

Sulla vicenda Terremerse lo stesso Vasco Errani andò a processo per la relazione sui fatti che consegnò in Procura quando cominciarono a uscire le prime notizie sui giornali. Il presidente della Regione fu accusato di falso ideologico per errori e imprecisioni giudicati intenzionali, ma fu assolto con rito abbreviato.

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