Programma bilingue inglese-italiano nelle scuole elementari di New York

Imola

IMOLA. Introdurre un programma bilingue inglese-italiano nelle scuole elementari pubbliche di New York. E’ l’obiettivo della mobilitazione di Benedetta Scardovi, mamma imolese che si è trasferita nella Grande Mela diciotto anni fa.

Poche opportunità

«A Manhattan non esiste un programma bilingue nelle scuole elementari pubbliche – spiega Benedetta –. Esistono in francese (che i miei due figli più grandi frequentano, perché il loro papà è francese), cinese, mandarino, russo e spagnolo. Ci sono solo due programmi inglese-italiano in una scuola privata costosissima nell’East Side e in una scuola pubblica a Brooklyn».

Al momento, «il nostro scopo è quello di fare tam tam per raggiungere più famiglie italiane emigrate a New York possibili e per far conoscere ai nostri connazionali il nostro sforzo per mantenere viva la cultura italiana nel mondo – aggiunge –. Dopo tutto, New York è stata letteralmente costruita mattone su mattone da italiani e non ci sembra giusto che non ci sia la possibilità per i nuovi immigrati di continuare a parlare e a scrivere l’italiano una volta trasferitisi oltreoceano».

Famiglie interessate

Il progetto è già sulla buona strada: prima di tutto, «abbiamo già un certo numero di famiglie italiane interessate, ma per essere sicuri che poi al momento dell'iscrizione non ci siano delle defezioni stiamo cercando di allargare la cerchia – aggiunge Benedetta –. Cerchiamo in particolare famiglie con bimbi madrelingua italiani, residenti a New York, nati nel 2013/2014 e 2015. Non tutti sanno che i bambini madrelingua italiani hanno diritto alla scolarizzazione nella loro lingua materna all'interno della scuola pubblica americana».

Se si riuscisse a far partire il programma bilingue già a settembre (al momento mancano sette famiglie), «questo coprirebbe dai PreKindergarteners, nati nel 2014 e che si iscriveranno alla classe prima, fino ai bambini della quinta», continua. E «oltre al programma scolare bilingue, vorremmo anche fare partire un “doposcuola” di approfondimento della lingua italiana per i bambini più grandicelli che ormai non sono più in età di PreK».

Appoggio delle istituzioni

Aspetto non meno significativo, «abbiamo già l’appoggio del Consolato, dello Iace-Italian american committee on education e anche del Doe-Department of education di New York – prosegue Benedetta –. Martedì siamo state ricevute dal console generale, dalla vice console e dalla direttrice dell’Education office. L’incontro è stato proficuo. Ci hanno assicurato il loro completo appoggio».

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