Centrosinistra: il dado è tratto. C’è l’accordo per Carmela Cappello

Rimini

IMOLA

Dovrebbe arrivare domani mattina il tanto atteso annuncio del candidato della coalizione di centrosinistra per le elezioni amministrative del 10 giugno.

E, al netto di grandi sconvolgimenti dell’ultimo momento, il nome su cui si punta per trovare l’accordo dovrebbe essere quello dell’avvocata Carmela Cappello, consigliera delegata di Acer Bologna e vicepresidente di Federcasa nazionale.

Nuovo centrosinistra

In viale Zappi, ieri mattina, «si è riunita la nascente coalizione di un nuovo centrosinistra imolese», annuncia il Partito democratico cittadino, attraverso una nota molto stringata diffusa nel primo pomeriggio di ieri, «composta dal Pd, da Articolo 1 - Movimento democratico e progressista, da “Imola Futuro - Area civica”, da “Imola Più” e da una quinta lista formata dal Partito socialista italiano e dal gruppo che si è creato attorno a Francesco Chiaiese».

Poche ore in cui «si è già iniziato un proficuo lavoro per mettere in campo un credibile progetto di governo», sintetizza il Partito democratico cittadino. «Un lavoro che proseguirà nelle prossime ore e che terminerà nella mattinata di giovedì 12 aprile anche attraverso l’identificazione della candidatura che sappia rappresentare il progetto».

Nessun accenno al fatto che il nome della Cappello sia stato messo sul tavolo. La conferma, però, non si fa assolutamente fatica a trovarla fra chi a quel tavolo è stato convocato.

Clima teso

Il clima, però, non è ancora così sereno come lo si dipinge. «E’ tutto molto nebuloso», si lascia scappare qualcuno, «per usare un eufemismo!».

A cominciare dalla sede stessa del Pd. C’è ancora chi, nel corso della direzione in programma ieri sera, ha ricordato come l’impegno preso originariamente fosse quello di un passaggio attraverso le primarie di coalizione. Il documento in questione è stato votato il 15 marzo. Nel frattempo, la situazione è cambiata (i candidati principali sono già scesi in campo, ndr) e i tempi si sono fatti molto più stretti, però nessuna decisione successiva ha sconfessato in maniera ufficiale quella presa neanche un mese fa.

E pure, all’interno sia della maggioranza uscente dal Consiglio comunale che della coalizione che si punta a formare, le voci critiche o addirittura discordanti non sono mancate e non mancano, fra chi aveva già avanzato la propria candidatura per le primarie di coalizione, chi ha lanciato ultimatum sulle scadenze e chi non ha fatto mistero di preferire altre figure.

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