Tarozzi gela il Pd: «Mi prendo un pausa»

Imola

IMOLA. Su un Pd già in difficoltà sulla scelta del candidato sindaco a Imola scende una nuova tegola. Il capogruppo Marcello Tarozzi si prende «una pausa» e mette in dubbio la sua ricandidatura in Consiglio comunale. «Mi prendo un po’ di tempo per riflettere sul mio futuro, la mia vita, le mie scelte», spiega Tarozzi in un lungo post su Facebook, nel quale promette che farà la sua scelta «fra pochi giorni».

Le motivazioni

Il capogruppo motiva il suo stand-by con ragioni personali, ma anche criticando il partito. Per fare politica, sostiene Tarozzi, bisogna «essere in grado di trasmettere emozioni ed esempi positivi alle persone. Oggi sento poco queste emozioni. Vedo troppe invidie tra le persone, troppa acrimonia. Vorrei vedere un Pd combattivo, in grado di essere presente in città con idee e progetti nuovi, ma che rivendicasse con orgoglio il lavoro svolto in questi anni». Oggi invece, si sfoga Tarozzi, «sembra che ci si vergogni di chi ha messo la propria faccia ogni giorno sul progetto di governo e del nostro partito. Sentire delegittimare da noi stessi il nostro partito, come se aderire al Pd fosse una colpa, non lo condivido».

In questi anni, continua il dem, «ci sono stati consiglieri comunali, assessori e dirigenti politici che hanno dato tanto alla città. Ci sono persone che hanno capacità riconosciute o che hanno dato la propria disponibilità a candidarsi a sindaco. E ce ne sarebbero tante altre nei circoli che potrebbero fare lo stesso. Ci sono tante persone con competenze che fatichiamo a valorizzare o coinvolgere. Dovremmo ripartire da questo per trovare l'entusiasmo giusto che oggi non vedo».

Anche perché, secondo Tarozzi, «a Imola si può vincere, ci sono le condizioni. Ma leggere ogni giorno retroscena più o meno veri non aiuta. Come non aiuta pensare che ciascuno di noi sia indispensabile o il migliore».

Candidatura in lista

«Se il Pd mi chiederà di candidarmi nella sua lista, mi prenderò il tempo per riflettere - spiega l'ex capogruppo- un paio di settimane da oggi, per pensare se candidarmi in Consiglio comunale. In ogni caso, assicura Tarozzi «qualunque sarà la mia scelta personale, non è minimamente in dubbio il mio impegno a sostegno del Pd e del centrosinistra, qualunque sarà il candidato sindaco». A questo proposito, il dem precisa di non voler «disorientare nessuno. Siamo nel pieno delle giornate nelle quali il Pd e il centrosinistra stanno cercando di trovare la quadra sulla candidatura a sindaco di Imola. So bene che non è un lavoro politico facile, soprattutto a causa del risultato elettorale del 4 marzo. Se dicessi il contrario sarei ingenuo o in cattiva fede. Sono certo che, chi ci sta lavorando, abbia 24 ore su 24 questa preoccupazione». Detto questo, Tarozzi rivendica quanto fatto nel corso del mandato, impegnato «al massimo per il Pd e il gruppo consiliare», soprattutto per fare in modo che il partito e la coalizione «fossero uniti». In questi anni, continua, «ho commesso tanti errori e perso tante battaglie, qualcuna l’ho anche vinta insieme ad altri, ma l’obiettivo è sempre stato il bene collettivo. Ho rinunciato, come altri, a tante cose. Ho forse perso occasioni professionali e personali. L’ho fatto però di mia spontanea volontà. Non mi sono iscritto né per fare il sindaco o l’assessore, ma perché condividevo e condivido determinati valori».

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