Oltre 4mila visitatori ai siti aperti dal Fai

Imola

IMOLA. Oltre 4mila persone hanno approfittato fra sabato e domenica delle “Giornate Fai di primavera” per visitare luoghi solitamente non aperti al pubblico.

Sono stati Villa Muggia, la chiesa e il convento di San Giacomo maggiore del Carmine, il palazzo vescovile con il museo diocesano, e palazzo “Codronchi-Argeli” (conosciuto al giorno d’oggi come palazzo Marchi) i luoghi prescelti per l’edizione di quest’anno dalla sezione Fai di Imola.

I monumenti sono stati aperti, in entrambe le giornate, dalle 10 alle 18, con l’eccezione della chiesa e del convento di San Giacomo maggiore del Carmine, aperto solo dalle 9 alle 14 di sabato e dalle 14 alle 16 di domenica.

A fare da ciceroni sono stati più di 150 studenti del liceo classico “Benvenuto Rambaldi”, del liceo linguistico e delle scienze umane “Alessandro da Imola”, e dell’istituto tecnico-professionale “Francesco Alberghetti”.

«È stato un trionfo – commenta soddisfatta Paola Bizzi Bacchini, capogruppo del gruppo cittadino del Fai –. I visitatori si sono distribuiti sui quattro siti aperti, qualcuno in meno al Carmine per via dell’orario più ristretto. Lo sforzo organizzativo è stato notevole, e ci ha visto impegnati per otto mesi, ma alla fine l’organizzazione meticolosa è stata tangibile: nonostante l’alta affluenza, grazie ai tanti e bravissimi studenti ciceroni, non ci sono state file. Una città come quella che abbiamo va aperta,e il pubblico ha risposto con entusiasmo. Ringrazio oltre ai ciceroni, l’équipe fantastica di storici e architetti».

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