Il Pd apre al civismo. Il segretario Raccagna non si ricandida

Imola

IMOLA. Una larga maggioranza (con solo una manciata di astenuti), ha detto sì alla relazione presentata giovedì sera in direzione Pd dal segretario Marco Raccagna. Un documento che mette nero su bianco «un dato politico molto importante – come tiene a ribadire il numero uno di viale Zappi –: si è votato per l’unità del Pd e la disponibilità a trovare soluzioni e candidature non preconfezionate con la nuova coalizione».

Per lui le prossime amministrative saranno le ultime elezioni da segretario, dal momento che non si ripresenterà al prossimo congresso.

Direzione permanente

Con un ordine del giorno tutt’altro che blando, l’analisi delle ultime politiche e dare un’impostazione al percorso che porterà alle prossime amministrative, il partito ha dunque abbracciato l’apertura a un civismo, «a quelle persone che “fanno qualcosa”, ovvero uomini e donne impegnate in associazioni di volontariato, sportive, culturali, che sono una parte fondamentale e identitaria della nostra città», concetti questi che aveva anticipato al Corriere Romagna la settimana scorsa.

Ripartire

«Abbiamo preso una botta, ma non un colpo da ko. Ci siamo ancora. Dobbiamo ripartire da quel 30% preso alle elezioni politiche, che sono grosso modo 12mila voti, che sono da riconfermare e ampliare. Siamo totalmente disponibili a scegliere con la coalizione il candidato migliore».

«Da giovedì sera la direzione diventa permanente, il che vuol dire che posso convocarla anche senza preavviso se serve – sottolinea Raccagna –. È un momento molto importante. Serve più collegialità. Tutti dobbiamo sentirci protagonisti e portare ognuno il proprio mattone per la ricostruzione del Pd, nel medio periodo, e per fare una nuova coalizione di centrosinistra nel breve periodo. Servono cambiamento e discontinuità».

Nuovo congresso in autunno

Sempre nella direzione di giovedì sera il segretario ha annunciato che non si ricandiderà più alla guida dell’unità territoriale del Pd. Come si ricorderà, il mandato di Raccagna era iniziato nell’autunno 2013 (per concorrere alla guida del dem si dimise da assessore), e sarebbe dovuto terminare come da statuto dopo quattro anni, nell’ottobre scorso. Il Pd nazionale scelse però di prorogare gli incarichi dei segretari in quei territori dove, oltre alle politiche, c’erano in agenda anche le amministrative.

«Allora dissi che da segretario avrei fatto il possibile per portare il Pd ad essere il più compatto possibile – spiega –. E lo confermo oggi. Per cui, in coerenza alla scelta di responsabilità, anche personale, non mi ricandiderò. Il congresso si farà in presumibilmente in settembre, perché se le amministrative saranno tra fine maggio e inizio giugno non ha senso farlo immediatamente dopo il voto».

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