Maltrattamenti alla moglie: nei guai un 44enne delle forze dell'ordine

Imola

IMOLA. Maltrattamenti alla moglie. Sofferenze fisiche e morali. Reiterate.

Anche dopo la loro separazione fattuale, nell’attesa del pronunciamento da parte del Tribunale civile sul ricorso che riguarda la separazione giudiziale.

Il Sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo Augusto Borghini ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che generalmente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, a un uomo di 44 anni, appartenente alle Forze dell’ordine e in servizio nella provincia di Bologna.

Fondamentale per l’apertura dell’inchiesta, la denuncia presentata dalla vittima - 41 anni, nata in un comune del circondario, ora assistita dall’avvocato Giovanna Cappello - su sollecitazione della sorella e della madre. Quest’ultima, in particolare, aveva già segnalato quanto stava succedendo sia ai superiori dell’uomo che alla Procura, senza però ottenere alcun risultato.

Violenze dal 2004

I primi episodi di violenza raccontati dalla donna risalgono addirittura al 2004: mentre i genitori del marito risiedevano nella stessa casa della coppia, fra l’ottobre di quell’anno e il giugno del 2005, l’uomo avrebbe negato alla donna ogni potestà decisionale «subordinandola alla propria e dei suoi genitori», sminuendo di fatto la donna «in qualità di coniuge».

Nel settembre del 2005, mentre la donna era in attesa del primo figlio della coppia, il marito l’avrebbe colpita, stando alle indagini, con un pugno alla spalla.

Si passa al periodo 2009-2013, quando l’uomo non le avrebbe consentito in maniera sistematica di acquistare abiti per i figli e di effettuare acquisti alimentari per la famiglia «asserendo che la donna non ne era in grado» e sminuendo così, secondo il pubblico ministero «la persona anche in qualità di madre».

Violenze davanti ai figli

Non mancano gli episodi di violenza di cui sono stati spettatori anche i due figli della coppia, tutti risalenti al 2013. Alla presenza di entrambi i figli, il 44enne l’avrebbe fatta cadere a terra spingendola violentemente e di seguito le sarebbe salito con i piedi sulla schiena. E ancora avrebbe inveito contro di lei lanciandole addosso arredi e suppellettili, fino a minacciare di ucciderla.

Alla presenza del figlio più grande, invece, afferrandola per i capelli, l’avrebbe sbattuta con il volto contro le mura del locale della casa familiare adibito a lavanderia.

Infine, «in occasione di contatti e permanenze presso di lui dei figli, anche in presenza di familiari e anche di estranei», li avrebbe apostrofati in maniera «sprezzante o irrisoria», aggiunge l’atto, «sottoponendoli sovente a percosse per cui i bambini hanno modo di lamentarsi con parenti».

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