Randagi fuori controllo e calo delle donazioni: è allarme al gattile

Imola

IMOLA. Randagismo fuori controllo. E un calo del 50% delle donazioni negli ultimi quattro anni. Sono i due allarmi che lancia il gattile comunale di Imola, che presenterà la propria attività alla città nel corso di una assemblea pubblica in programma alla Sala delle stagioni, giovedì prossimo, alle 20.30.

«La realtà in cui opera il gattile oggi non è la stessa del 2013», spiegano Nagayna Ciaglia e Cristina Ferri, responsabili della cooperativa “Il gatto nero” che gestisce la struttura di via Gambellara. «Occorre prenderne atto e confrontarsi concretamente con la nuova situazione».

Abbandoni

Primo tasto dolente: «Nella maggior parte dei casi, il crescente numero delle rinunce di proprietà si tramuta in veri e propri abbandoni, aumentando il proliferare del randagismo e degli animali incidentati», segnalano la Ciaglia e la Ferri. Alla base, «l’infondata opinione che un gatto vissuto per tutta la vita in appartamento possa bastare a se stesso da solo e libero».

E «se storicamente al randagismo canino si è riusciti a porre fine in modo efficace, sul territorio imolese il randagismo felino è una realtà sempre più pressante e fuori controllo», aggiungono le due responsabili. «Non bastano le nostre campagne di sterilizzazione e sensibilizzazione, si deve promuovere una vera e propria rivoluzione culturale che coinvolga le istituzioni e i cittadini tutti».

Le considerazioni possibili, in questo senso, non sono poche: «L’adozione di un gatto adulto ha tanti aspetti positivi e spesso è più facile di quella dei cuccioli che tutti cercano», continuano Ciaglia e Ferri. Inoltre, «occorre fare adozioni mirate e consapevoli, pensando all’effettivo ambiente famigliare in cui andrà inserito l’animale e guardare oltre l’età o il sesso dello stesso. Occorre concentrarsi sul carattere del gatto e sulle dinamiche famigliari in cui andrà ad inserirsi. Limitarsi a desiderare un animale da compagnia non basta e non assicura un’esperienza felice».

Donazioni

Altro tasto dolente, «un calo del 50% nelle donazioni pervenute al gattile dal 2013 al 2017», continuano le due responsabili della copperativa. «Siamo passati da 68.795 euro del 2013 a 33.755 euro del 2017».

Le cause? «La crisi», osservano Ciaglia e Ferri, «ma anche l’erronea convinzione che i lasciti ereditari destinati pro gattile al Comune vengano impiegati direttamente per le esigenze della struttura. In realtà così non è. Vogliamo spiegare esattamente come è possibile aiutare gli animali».

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