Il Tar respinge il ricorso dell'asilo. Dopo i maltrattamenti resta chiuso

Rimini

IMOLA. Niente da fare per il piccolo gruppo educativo di via Montecatone a Imola finito al centro delle cronache giudiziarie a seguito degli episodi di maltrattamenti dei bambini ospiti della struttura denunciati da tre famiglie, che puntava a riaprire i battenti con un nuovo nome e una nuova società di gestione alle spalle. Il Tribunale amministrativo regionale dell’Emilia-Romagna, infatti, ha respinto il ricorso depositato contro la mancata autorizzazione da parte dell’Amministrazione.

La vicenda

Non sono trascorsi neanche due anni - era l’ottobre del 2016 - da quando il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna ha disposto il sequestro preventivo dell’allora piccolo gruppo educativo “I cuccioli”.

E appena uno - era il febbraio dello scorso anno - da quando la titolare, finita a processo con l’accusa di maltrattamenti aggravati su minori, ha patteggiato un anno e dieci mesi con il beneficio della sospensione condizionale della pena, considerando che si trattava di una persona incensurata.

È soprattutto per queste motivazioni che, di fronte alla richiesta di riaprire il piccolo gruppo educativo in quegli stessi locali presentata da una nuova società, il Comune ha deciso in maniera convinta di non concedere il proprio via libera, valutando che non sussistano le condizioni per svolgere regolarmente l’attività (pur trattandosi di una struttura completamente privata e non convenzionata con l’Amministrazione, per il piccolo gruppo educativo è comunque necessario ricevere l’autorizzazione del Comune, ndr).

Il ricorso

Una decisione contro cui “Arcobaleno srl”, rappresentata dall’avvocato Andrea Giglio, ha depositato un ricorso al Tar il 18 dicembre scorso. E l’Amministrazione, ferma sulle proprie posizioni, dieci giorni più tardi ha deciso di affidare all’avvocato Silva Gotti l’incarico di rappresentarla, «valutato opportuno costituirsi in giudizio innanzi al Tar Emilia-Romagna di Bologna per la difesa degli atti e dell’operato del Comune di Imola e per evitare gravi danni al Comune di Imola», si legge nella determinazione dirigenziale firmata dalla Responsabile dell’area “Gestione e sviluppo del territorio” Federica Degli Esposti, dopo aver raccolto i pareri favorevoli espressi dall’ex assessore alla Scuola Giuseppina Brienza, dall’ex assessore allo Sviluppo economico Pierangelo Raffini e dall’ex sindaco Daniele Manca. Una scelta che il Tar ha valutato assolutamente legittima, condannando la società al pagamento di una penale di 3.000 euro.

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