Imprenditore ucciso nella sua villa. Confessa il nigeriano di 26 anni

Rimini

CASTEL SAN PIETRO. Desmond Newthing, il nigeriano di 26 anni accusato di aver ucciso l'imprenditore Lanfranco Chiarini, trovato morto il 4 gennaio 2016 nella sua villa a Palesio di Castel San Pietro, ieri ha confessato di essere l’autore del delitto.

Newthing lo ha fatto per la prima volta nel corso dell’udienza con rito abbreviato che si è tenuta davanti al Gup Gianluca Petragnani Gelosi.

Il giovane nigeriano all’epoca dei fatti venne fermato una settimana dopo il delitto dai carabinieri e il pm Antonella Scandellari chiese il giudizio immediato per omicidio volontario, per la rapina di circa mille euro spariti da casa della vittima e per il tentativo di distruggere il cadavere cercando di appiccare un incendio all’interno della casa. La vittima era titolare di un’azienda agricola che aveva sede nella sua abitazione, ma lavorava quotidianamente in un colorificio a Castenaso di proprietà della famiglia Chiarini. L’uomo venne trovato seminudo, nella sua camera da letto con ferite da arma da taglio e un trauma alla testa. Gli inquirenti si misero quasi subito sulle tracce del nigeriano, un richiedente asilo, che venne arrestato una settimana alla stazione di Bologna.

«All'udienza di oggi (ieri, ndr) l'imputato ha deciso di confessare l'omicidio – ha spiegato il difensore di Desmond Newthing, l'avvocato Andrea Speranzoni – assumendone la responsabilità». Ed ha spiegato che «l’omicidio è avvenuto nel corso di un litigio in cui c'è stato un alterco con la vittima».

Durante la prossima udienza, fissata per il 23 marzo, comincerà la discussione. I familiari di Lanfranco Chiarini sono difesi dall'avvocato Massimo Leone.

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