La Regione dirottai rifiuti di Imola a Granarolo e Forlì. Gazzolo: «Lavoriamo per dare attuazione al piano regionale»
Dal circondario a Granarolo
Nel dettaglio, i rifiuti urbani indifferenziati prodotti in città e nei nove comuni del circondario verranno destinati all’inceneritore di via del Frullo di Granarolo, mentre quelli prodotti a Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme e Solarolo saranno portati al termovalorizzatore di via Grigioni a Forlì.
«I due impianti sono stati individuati in base al principio di prossimità», spiegano da viale Aldo Moro, «ovvero la vicinanza rispetto ai territori interessati dal blocco di Imola, anche per non accrescere i costi di smaltimento». Un ulteriore criterio guida è stato quella della «risposta immediata alle esigenze dei territori coinvolti, senza la necessità di aumentare le capacità di trattamento degli impianti interessati».
«La capacità di trattamento dei due impianti, infatti, resta nel limite dei quantitativi massimi previsti e permette di garantire una efficace gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti urbani, nonostante la chiusura temporanea dell’impianto “Tre monti”», entra nei particolari Paola Gazzolo, assessore alle Politiche ambientali della Regione Emilia-Romagna. «Peraltro, il termovalorizzatore di Granarolo, nel bolognese, garantiva già lo smaltimento dei rifiuti trattati nell’impianto di Imola: si tratta quindi, in questo caso, della conferma di un flusso esistente che subirà solo un leggero e temporaneo incremento».
Aumento delle tariffe?
Se questa decisione provocherà un aumento anche delle tariffe, e di quale ordine di grandezza, è troppo presto per dirlo.
Vale la pena ricordare, però, che aspettando la conclusione della procedura di Valutazione di impatto ambientale per la sopraelevazione del terzo lotto della discarica, nell’ottobre di due anni fa, sia il presidente del Con.Ami Stefano Manara che l’assessore all’Ambiente Davide Tronconi avevano valutato una eventuale bocciatura del progetto in termini di incremento delle spese di gestione dell’impianto e, di conseguenza, degli importi indicati sulle bollette prima delle aziende e subito dopo dei cittadini.