Ruba negli appartamenti: arrestato. A tradirlo un prelievo di sangue

Rimini

IMOLA. «Siamo riusciti a bloccare uno fra i ladri di appartamenti più pericolosi per la città di Imola». Ne è convinto Michele Pascarella, dirigente del commissariato di polizia cittadino, annunciando l’arresto di Jacopo Sami Sagrini, classe 1991, residente a Imola, già noto alle forze dell’ordine.

Colpi in case e distributori

Il giovane è accusato - per il momento - di cinque furti commessi in un distributore di benzina dall’aprile dello scorso anno e di un furto in appartamento. Gli investigatori, però, sono sicuri che al ragazzo e ai suoi complici - perlomeno tre - si possano attribuire la maggior parte dei furti in appartamento compiuti in città e nei comuni del circondario nel corso del 2017. E probabilmente addirittura alcuni nelle province limitrofe, almeno secondo gli elementi in possesso degli inquirenti.

Ferito durante la fuga

A tradire il giovane è stato il furto in appartamento commesso a metà agosto. Evidentemente sorpreso da qualcosa o qualcuno, mentre cercava di fuggire si è ferito a un polpaccio, lasciando alcune tracce di sangue sul posto.

Quando si è presentato al pronto soccorso alle 5.30, raccontando di essersi ferito mentre faceva la doccia, prelevare il sangue in ospedale e confrontarne il Dna con quello del sangue trovato nelle vicinanze dell’appartamento è stata una questione di attimi.

E la conferma che si trattasse della stessa persona ha contribuito a indirizzare l’inchiesta nella giusta direzione.

La polizia scientifica

«Esistono delle professionalità e delle tecnologie che non sono esclusivamente quelle che vediamo nei film e in televisione – sottolinea, non senza il giusto orgoglio, Pascarella –. Un lavoro che va a onore degli agenti della Scientifica».

“Tassista” inconsapevole

L’elemento più curioso delle indagini riguarda l’automobile che il ragazzo e i suoi complici utilizzavano per effettuare i colpi, ripresa dalle telecamere del sistema di videosorveglianza del distributore di benzina. «Probabilmente nel corso di un tentativo di furto in un appartamento, il gruppo si deve essere accorto del fatto che in un condominio abitava una persona che lasciava la propria macchina aperta e con il telecomando del cancello del parcheggio all’interno – spiega Pascarella –. L’auto veniva portata via alla sera e riparcheggiata nello stesso posto alla mattina, senza che il suo proprietario si sia mai accorto di niente. E questa cosa sarebbe andata avanti per chissà quanto tempo se non avessimo seguito per giorni lui e i suoi familiari, sospettando il coinvolgimento di qualcuno di loro, e non avessimo convocato il proprietario in commissariato».

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