Rifiuti speciali conferiti nella discarica. I conti tra Regione e Con.Ami non tornano
46.152 tonnellate in più
Era il 17 ottobre di due anni fa quando Manara, nel corso di una conferenza stampa, dichiarò che la capacità residua dell’impianto di via Pediano per il 2016 era di 70.000 tonnelate, e che nell’arco dell’anno sarebbero state conferite complessivamente circa 20.000 tonnellate di rifiuti speciali. Tenendo conto, fra l’altro, di un mese di novembre in cui il conferimento di rifiuti nella discarica “Tre monti” sarebbe stato azzerato, perché si era in attesa del pronunciamento della Conferenza dei servizi sul progetto di sopraelevazione del terzo lotto dell’impianto. Un dato che viene confermato dal riepilogo mensile dei rifiuti in ingresso redatto dall’Orso-Osservatorio rifiuti sovraregionale dell’Arpae.
L’attacco
«Perché dichiarare 20.000 tonnellate di rifiuti speciali quando in realtà sono state conferite 66.152 tonnellate?», si domanda Marchetti. «Forse per nascondere il fatto che come ogni anno si è preferito riempire la discarica con rifiuti speciali, mentre quelli urbani venivano dirottati a Ravenna, aumentando così i costi di gestione? Continuiamo a raccontare frottole ai cittadini? Serve una maggiore trasparenza e noi siamo determinati a far luce su questa strana vicenda».
Nessuna replica
Interpellato al riguardo, per il momento il consorzio preferisce non rispondere.
Al momento dell’approvazione del progetto di sopraelevazione del terzo lotto della discarica, nel dicembre di due anni fa, la Conferenza dei servizi aveva fissato alcune prescrizioni: anziché le 250mila tonnellate di rifiuti all’anno richieste, all’impianto di via Pediano oramai in saturazione era stato concesso di accoglierne 125mila fino all’entrata in funzione del motore di combustione del gas da 2 megawatt, e 160mila da quel momento in avanti. Almeno dal punto di vista autorizzativo, dunque, la quantità di rifiuti conferita complessivamente (75.577 tonnellate, fra cui 9.425 tonnellate di rifiuti urbani) rientrerebbe entro questi limiti. La domanda sollevata dal consigliere regionale, però, rimane legittima.