Morto il 17enne colpito da meningite. I genitori donano gli organi

Rimini

IMOLA. Avrebbe compiuto diciotto anni il 16 dicembre prossimo Francesco Vozzi, il ragazzo di Imola, studente della classe II° dell’indirizzo “Operatore meccanico” dell’istituto professionale “Francesco Alberghetti”, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale “Santa Maria della Scaletta” venerdì pomeriggio scorso a causa di una meningite batterica, con prognosi immediatamente riservata e condizioni che fin da subito avevano suscitato preoccupazione fra i medici del Pronto soccorso.

Dopo cinque giorni di lotta, e nonostante la sua giovane età, Francesco, però, si è dovuto arrendere.

Gli accertamenti e il decesso

«Al termine delle sei ore di accertamento di morte cerebrale previste dalla normativa, il collegio medico del “Santa Maria della Scaletta” ha constatato il decesso del giovane», ha fatto sapere l’Azienda usl cittadina, nel tardo pomeriggio di ieri.

Durante le sei ore, che per Francesco sono trascorse fra mezzogiorno e le 18, «la commissione incaricata (nota come Cml, Commissione medico-legale) procede a verificare, a distanza di intervalli regolamentati, la presenza di una serie di criteri medici per riscontrare la morte cerebrale del paziente e solo al termine del periodo di accertamento può essere dichiarata la morte dello stesso».

Donazione degli organi

Sebbene in un momento di profondo dolore come quello della perdita di un figlio così giovane, i famigliari di Francesco, «con grande forza e generosità, hanno voluto che i sanitari procedessero all’attivazione della procedura di donazione degli organi», aggiungono da viale Amendola.

«Gli operatori del reparto di Terapia intensiva e tutta l’Ausl, nell’esprimere il più sentito cordoglio, desiderano ringraziare per l’importante gesto di generosità e solidarietà umana di questa famiglia».

Fuga di notizie

Nella sua drammaticità, la vicenda ha assunto contorni ulteriormente tragici quando la notizia della morte di Francesco ha cominciato a circolare anche fra i suoi compagni di classe poco prima di mezzogiorno, addirittura prima che la stessa Azienda usl desse il via alle sei ore di osservazione per l’accertamento della morte cerebrale.

«L’Ausl è estremamente rammaricata per le notizie diffuse già da qualche ora, senza verificare le stesse dall’unica fonte ufficiale che è chiaramente quella sanitaria», avevano commentato da viale Amendola, nel primo pomeriggio. Fonte «che peraltro si era premurata, nel rispetto della normativa, di tenere sempre aggiornata la stampa su questa drammatica vicenda».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui