Rumore all'autodromo Il giudice dice no al sequestro

Rimini

IMOLA. Nessun sigillo per l’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola. Il Tribunale di Bologna, infatti, ha deciso di archiviare il ricorso depositato da trentasette cittadini che chiedevano l’interruzione dell’attività del circuito per disturbo della salute pubblica.

«Il giudice ha smontato il castello di accuse costruite dai ricorrenti, basate sul presupposto che l’Autodromo produrrebbe un danno continuo e reiterato alla salute dei cittadini», commenta Daniele Manca, primo cittadino. «Ha inoltre, pronunciandosi nel merito, non solo riconosciuto la correttezza delle attività di gestione, ma anche premiato il positivo percorso costruito mediante il coinvolgimento allo stesso tavolo delle autorità preposte al controllo e alla salvaguardia della salute pubblica. Un percorso che ha permesso di costruire un equilibrio importante e che è diventato un modello da seguire anche per gli altri autodromi italiani».

Dunque, «a questo punto mi rivolgo direttamente ai Comitati e ai loro rappresentanti. Basta con i conflitti che puntano a demolire una piattaforma fondamentale per l’economia della città, mettendo a rischio eventi già in calendario come il mondiale Superbike o il concerto rock dei Guns n’Roses, ma anche un futuro che fa dell’autodromo, con le nuove strutture che sono già sorte o sorgeranno (hub turistico, sale polivalenti, spazi commerciali), il cuore di uno sviluppo basato sulla polivalenza e quindi anche su tante attività non rumorose. Se avete a cuore Imola, abbandonate la strada delle cause giudiziarie e scegliete la via del dialogo».

«Il dialogo non c’è. Non lo vogliono», risponde Eddi Dolcetti, presidente del Comitato autodromo, fra i ricorrenti. «Abbiamo chiesto un incontro il 16 settembre, sollecitato il 16 dicembre e ancora una volta il 13 gennaio, attraverso il nostro avvocato. Nessuno ci incontra». In sostanza, i residenti e l’Amministrazione non si sono più visti dal Tavolo tecnico del 25 febbraio dello scorso anno.

«Se il Giudice per le indagini preliminari ha disposto l’archiviazione del ricorso non è perché il rumore non ci sia», sottolinea Marco Linguerri, l’avvocato che ha assistito i cittadini, «ma perché non ritiene lesa la quiete pubblica. Prendendo in esame la realtà concreta di persone che risiedono in prossimità di un autodromo, il giudice sostiene che si dovrebbe avere una soglia di tolleranza più alta del normale».

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