Legna, la Regione consente la raccolta

Rimini

IMOLA. Dopo la piena resta l’alveo del Santerno da ripulire, ma anche la necessità di rinforzare alcuni argini laddove l’acqua minaccia di sgretolarli se il tempo dovesse ancora peggiorare. In particolare a costituire un vero e proprio pericolo, in quanto in grado di ostruire le arcate dei ponti come spesso è già avvenuto a valle, oltre la frazione di Zello, causando poi tracimazioni, sono i tronchi divelti dalla fiumana e portati a valle con montagne di ramaglie e altri detriti.

La Regione, tramite il Servizio tecnico Bacino Reno, ha fatto sapere ai Comuni del Bolognese, compresi tutti quelli del Circondario di Imola, con una comunicazione del 24 gennaio scorso, che « l’ente non dispone delle risorse necessarie per provvedere direttamente e periodicamente all’allontanamento dei suddetti materiali da tutti i corsi d’acqua». Ma poiché il rischio idraulico incombe, ha quindi autorizzato per l’anno in corso, «ad esclusione dei tratti arginati di pianura», la raccolta manuale del legname caduto negli alvei dei fiumi e trasportato in prossimità delle sponde in aree demaniali per uso personale e domestico. L’importante è informarne preventivamente il servizio tecnico Bacino Reno (viale della Fiera 8 stbreno@regione.emilia-romagna.it o al fax 051/5274315) e per conoscenza al Comune interessato. Le prescrizioni da osservare elencate dalla Regione non sono poche, ovviamente prima di tutto occorre indicare i propri dati, il corso d’acqua e il tratto interessato, nonché il periodo in cui si intende raccogliere la legna.

«Ci tengo a precisare - sottolineava ieri l’assessore all’Ambiente Davide Tronconi, che della circolare regionale però non era ancora al corrente - che si tratta appunto di legname già caduto spontaneamente mentre lungo il Santerno è assolutamente vietato tagliare alberi. Questo ormai da anni e anche per tutti gli agricoltori con terreni in prossimità del fiume stesso». Stando a quanto aggiunge l’assessore, la possibilità di raccogliere legna con questa modalità pur consentita appunto solo per quest’anno dalla Regione, non sarebbe però concessa dal Comune di Imola per tutto il tratto di Santerno urbano, ovvero dal ponte della Tosa fino a San Prospero. Il motivo? «Per la manutenzione della vegetazione su questo tratto abbiamo dato incarico a Beni Comuni», conferma infatti Tronconi.

La stessa società era stata al centro di un’interrogazione di alcuni mesi fa del Movimento 5 stelle che aveva chiesto lumi sul taglio di decine di alberi lungo la sponda del Santerno sul finire del 2013. Interrogazione alla quale Tronconi ha risposto nell’ultimo consiglio comunale: «Gli alberi abbattuti erano 86, tutti censiti fra i 26.500 che risultano conteggiati in questa zona. Ogni abbattimento è stato accompagnato da una relazione tecnica sul loro stato di salute. Nel 2013 ne sono poi già stati ripiantati 45 e altrettanti saranno piantati quest’anno». Quell’abbattimento piuttosto consistente è però costato a Beni Comuni circa 4000 euro. Una cifra bassa. «Sì - conferma l’assessore Tronconi - perché Beni Comuni ottiene sconti concendendo alle aziende che tagliano di recuperare la legna per destinarla ad aziende che fabbricano cippato». Insomma il legno ha un certo valore.

Questa mattina Protezione civile di Imola e Guardia forestale percorreranno gli argini del Santerno dalla Tosa fino a San Prospero (dove è stato appena rinforzato un tratto di 100 metri di argine) per controllare le piante e vedere se ve ne siano a rischio di crollo. L’ultimo grosso albero era stato rimosso dal Santerno al ponte della ferrovia lo scorso 10 febbraio, giusto in tempo prima della piena.

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