Papà Fabrizio: «A Imola siamo a casa, Laura appena può cerca di tornare in Romagna»

Rimini

IMOLA. «Sta andando a meraviglia». Così Fabrizio Pausini sintetizza la due giorni del Secret project di sua figlia Laura al teatro “Ebe Stignani” di Imola. «Sono arrivati da tutta Europa, ma anche da più lontano: Brasile e oggi (ieri per chi legge, ndr) due ragazzi dall’Ecuador. Una grande cosa».

E «a Imola siamo praticamente di casa», aggiunge. «Appena ha in mente qualcosa, Laura, che vive qua per molto meno tempo rispetto a noi, cerca di capire se c’è la possibilità di realizzarla fra Imola, Faenza e Ravenna. Appena può, lei ritorna in Romagna, perché questa è la nostra terra. Si ritorna sempre dove si è nati. Laura ci tiene moltissimo».

Ieri è stata la giornata delle riprese dello show ad uso promo televisivo dell’album Laura Xmas, e altri quattrocento fan della cantante di Solarolo non si sono persi l’occasione per rivederla.

«Nel 2013 ho avuto la fortuna di conoscerla da vicino per la prima volta: era il raduno del fan club, e in quella occasione ho vinto vinsi un biglietto per un suo concerto e l’incontro con lei nel backstage. Ricordo ancora l’emozione. Quello resterà il giorno più bello della mia vita. La mia cantante, quella che va in giro per il mondo a ritirare premi e a riempire stadi, che mi guarda e mi parla, chiedendomi cose della mia vita, scherzando e facendo battute come se fosse l’amica di una vita intera», racconta Carmine de Rosa, arrivato da Ascoli Piceno. «Da quel giorno con Laura è nato un rapporto bellissimo: mi riconosce ai concerti, mi sorride e spesso quando riusciamo, ci scambiamo qualche parola. Anche sui social, Laura è attivissima: spesso le scrivo battute e frasi scherzose e lei sa stare al gioco, rispondendo in modo simpatico. Insomma, Laura è una donna che ama conoscere le persone che la seguono».

«Non vedevo l’ora che fosse oggi (ieri, ndr) e di poter trascorrere diverse ore con Laura, la mia cantante preferita. Laura, oltre a piacermi molto per la sua voce unica e per le sue canzoni, che raccontano momenti della vita di tutti noi e mi hanno anche aiutata a sfogarmi e a superare momenti di difficoltà, mi piace molto come persona, che nonostante la sua fama è rimasta sempre semplice, umile e di gran cuore», aggiunge Elena Bergantin, da Monselice. «Il mio sogno sarebbe quello di poter parlare con lei. Spero con tutto il cuore che un giorno si possa realizzare, magari presto, ne sarei davvero felice».

«Seguo Laura da quando avevo tre anni, quindi da un po’ di tempo», sorride Rita Mastrobuono, da Caltanissetta, fra il pubblico dello “Stignani” sia lunedì che ieri, approfittando della rinuncia di qualcuno. «Ho girato tutta l’Italia per lei, però ne vale sempre la pena, perché ogni volta che sei con lei ti dimentichi completamente del mondo fuori e dei problemi, e stai bene».

«Mi ricordo quando è uscita La solitudine, però ero piccolo, quindi poi Laura l’ho persa di vista. E l’ho ritrovata con l’album Le cose che vivi, nel 1998 circa, grazie a mia sorella che lo trasmetteva in radio», continua Ugo Lavenia, imolese. «Da quel momento ho cominciato ad apprezzarla e mi ha accompagnato fino a oggi».

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