E' scontro aperto sull'evento "Vinessum"

Rimini

CASTEL GUELFO. E’ scontro aperto a Castel Guelfo fra Andrea Marchetti e l’Amministrazione. L’oggetto del contendere è Vinessum, una delle manifestazioni ospitate nelle edizioni della Sagra del vino e della ciambella di due anni fa e del 2015, e che domenica prossima il Comune si appresta a riproporre, senza però alcun coinvolgimento di Marchetti.

«L’idea di chiamare Vinessum questa cosa è ridicola», commenta il diretto interessato. «Vinessum è un progetto mio, a cui ho dedicato un pezzo della mia vita. Chiedete a qualsiasi appassionato di vino chi è Vinessum e lui vi risponderà Andrea Marchetti. Chiunque nel mondo del vino associa Vinessum a me. Mi sento depredato e mi ritengo pesantemente danneggiato. L’Amministrazione si è presa qualche cosa che è mio, riempiendolo con dei contenuti che secondo me non sono contenuti. Si capisce chiaramente che nessuna fra le persone che ha deciso di mantenere a tutti i costi questo nome ha compreso il reale spirito di questo evento: Vinessum non è esclusivamente una degustazione, ma una comunità di appassionati, cresciuta con dedizione e impegno nel corso degli anni».

E giovedì scorso Marchetti ha depositato una diffida nei confronti del Comune: «Non possono riorganizzare l’evento utilizzando il nome Vinessum, perchè non posso tollerare che una realtà diversissima, che non ha niente a che vedere con Vinessum, venga associata al mio nome. Non avrei voluto tutto questo. Sono arrivato a questo punto solamente perchè sono stato costretto dal comportamento dell’Amministrazione».

«Vinessum, sia come evento che come nome, è nato da una idea dell’associazione “Vivere Castel Guelfo”, che si è occupata dell’organizzazione e della gestione della Sagra. Marchetti ha collaborato, senza alcun contratto, semplicemente offrendo la propria disponibilità per contattare le cantine vinicole e invitarle alla manifestazione. Non ci ha mai presentato un progetto strutturato che portasse questo nome», mette i puntini sulle i Cristina Carpeggiani, primo cittadino di Castel Guelfo.

«Quando Marchetti ha deciso di organizzare un evento a Mesola (che si è svolto alla fine del mese scorso, ndr), ci ha fatto sapere che avrebbe avuto meno tempo a disposizione per occuparsi della manifestazione di quest’anno. Ci ha proposto di coinvolgere l’associazione “K-Wine”, a cui però avremmo dovuto destinare una parte dell’incasso della Sagra. Ma con l’importo del biglietto di ingresso noi puntiamo esclusivamente a coprire le spese organizzative e non abbiamo alcuna intenzione di aumentarlo».

Sulla questione del nome, in particolare, «è stato lui a chiedermi se fossi risentita per il fatto di chiamare Vinessum anche l’evento di Mesola, però consideravo le due realtà completamente differenti. Probabilmente, sono stata troppo buona a non dire niente».

Insomma, «se Marchetti lo sentiva veramente suo, avrebbe dovuto tutelarsi prima del 2014 e non presentare una richiesta di registrazione due giorni dopo l’inizio della promozione della manifestazione. La diffamazione di un ente non è una cosa da poco».

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