Gli studenti tinteggiano l'aula durante le vacanze

Rimini

IMOLA. Al rientro a scuola dopo le vacanze di Pasqua, martedì prossimo, gli studenti della classe 4ª D del Liceo scientifico delle scienze applicate dell’istituto “Francesco Alberghetti” di Imola riprenderanno a fare lezione in una aula che hanno rimesso a nuovo con le loro stesse mani. Si sono conclusi infatti ieri, poco prima dell’ora di pranzo, i lavori di ritinteggiatura e di pulizia della classe “pioniera” del progetto Adotta un’aula, «nato da una proposta dei rappresentanti degli studenti nel Consiglio di istituto, con l’obiettivo di sentirsi più a proprio agio in aule in buone condizioni, abbellite e personalizzate», spiega Vanna Maria Monducci, dirigente scolastica, anticipando che «si stanno già candidando altri ragazzi, con l’idea di allargarlo alle proprie classi». «Siamo stati i primi a farci avanti», racconta, giustamente orgoglioso, Pietro Bernardi, immortalato dalla preside in cima a una scala, mentre è impegnato in un lavoro di rifinitura. «Abbiamo preso ispirazione da una iniziativa simile che è stata fatta in altre due aule nel giugno dello scorso anno, anche se in quella occasione erano stati i genitori a mobilitarsi. Questa volta, invece, l’iniziativa l’abbiamo presa noi».

Dal primo pomeriggio di mercoledì, l’ultimo giorno di scuola, a turni di sei-sette e seguiti da un insegnante, tutti e diciassette gli studenti della classe 4ª D non hanno risparmiato l’olio di gomito. «Come gruppo siamo molto uniti, tutti hanno dato il loro contributo. Chi non è venuto o non poteva essere presente fisicamente ha acquistato i materiali e ci ha fornito qualche direttiva», aggiunge Caterina Bellatreccia.

«All’inizio siamo partiti forse troppo ridanciani, poi ci siamo messi con un po’ più di impegno, però ci siamo divertiti. La nostra aula è un posto in cui trascorriamo trenta ore alla settimana, che possono passare in maniera più piacevole se l’ambiente è più bello e personalizzato. Preferisco qualche imperfezione, ma frutto di un lavoro nostro, che una tinteggiatura perfetta, però fatta da un imbianchino».

«Ci siamo dedicati alle pareti laterali, le più sporche a causa delle scritte e perché ci si appoggiano i banchi. La sola parte che non abbiamo toccato è il soffitto. E’ una bella idea, una maniera per stare meglio e lavorare meglio nella nostra classe», continua Umberto Arnone, anche lui fotografato dalla dirigente scolastica in un momento di pausa fra rullo, stucco e rifinitura e finito sulla pagina Facebook dell’istituto.

«Non ci aspettavamo così tante visualizzazioni! La preside è passata a scattare qualche foto mercoledì pomeriggio, ed era già contenta». Leggendo i commenti al post, per la maggior parte complimenti, la sua soddisfazione non può che essere aumentata.

E gli immancabili critici («Con tutti i contributi forniti dagli studenti, anche di molto superiori a quelli obbligatori, la scuola potrebbe pagare degli imbianchini!») offrono l’opportunità per ricordare che «un po’ di sano impegno manuale fa bene allo spirito e al corpo».

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