Tonelli ricoverato dopo 43 giorni di digiuno

Rimini

ROMA. Dopo 43 giorni di sciopero della fame e 18 chili in meno, Gianni Tonelli è crollato. Il segretario generale del Sap, imolese, è svenuto ieri mattina in piazza Montecitorio nei pressi del gazebo Sap dove da tempo porta avanti la sua protesta. Tonelli ha avuto un mancamento ed è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito di Roma dove è tutt’ora ricoverato e dove gli stanno somministrando delle flebo per sostenerlo. Nel frattempo la sua battaglia verrà portata avanti da una staffetta di colleghi.

«Ha sopportato i patimenti di 43 giorni di sofferenza fisica - si legge in una nota del sindacato autonomo di polizia - ma il dolore più grande è stata l’indifferenza delle autorità di Governo ed in particolare del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Ministro dell’Interno Angelino Alfano oltre al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a cui è stato inviato, a più riprese, un accorato appello. A nulla è valso che un servitore dello Stato abbia messo la propria salute e la propria vita nelle mani di chi ha la responsabilità della sicurezza e del vivere civile del nostro paese. Prestare attenzione allo sciopero della fame di Gianni Tonelli avrebbe significato prendere atto delle gravi responsabilità contestate - prosegue il Sap - Queste ultime, tra l’altro, sono state oggetto di una apposita denuncia alla Procura della Repubblica contro il Capo della Polizia Alessandro Pansa e il Questore di Roma Nicolò D’Angelo per aver sospeso con false motivazioni un agente di Polizia, già proposto per una promozione per merito straordinario, messo a mezzo stipendio con una figlia di 6 anni a carico». La battaglia di Tonelli per difendere il collega sospeso e per denunciare le condizioni di lavoro degli agenti di polizia non comunque non si ferma. «Quanto accaduto è gravissimo ed è per questo che le Istituzioni hanno preferito ignorare la forte protesta civile e pacifica di Gianni Tonelli - afferma il Sap - La nostra non è un a democrazia commissariata e i poliziotti sono uomini liberi che hanno prestato giuramento alla Costituzione e non al “Mandarino” di turno. Per questo il Sap raccoglierà il testimone del sacrificio del suo Segretario e continuerà lo sciopero della fame organizzando una staffetta tra poliziotti, sempre in piazza Montecitorio, davanti al tempio della nostra democrazia, per diffondere la consapevolezza della gravità di quanto accaduto».

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