Micro Vett, tutti i lavoratori a casa

Rimini

IMOLA. Nulla di fatto. Nuove offerte di acquisto concrete per la Micro Vett non ce ne sono e per i lavoratori dell’azienda che avrebbe dovuto guidare la rinascita green dell’economia imolese, ne sono rimasti 17, resta solo la mobilità.

Dal 20 gennaio prossimo tutti a casa, perché la cassa integrazione straordinaria scade il 19 febbraio e senza la formalizzazione di alcuna offerta concreta non esiste strumento giuridico che consenta di avere altri ammortizzatori sociali se non la mobilità (un anno per chi ha meno di 40 anni, due per chi ne ha fra i 40 e i 50, 3 anni per chi è oltre i 50). Qualcuno, ma si contano sulle dita di una mano, riuscirà così a raggiungere la pensione. Ieri in Provincia al Tavolo di salvaguardia per fare il punto sulla difficile situazione della Micro Vett, a seguito della recente decisione da parte della olandese EL-KW di ritirarsi dall’operazione di acquisizione all’asta fallimentare del 24 gennaio, è emerso sostanzialmente questo. Dopo due aste andate deserte, per quella che era la terza le aspettative erano altissime. Già nei giorni precedenti dal Comune erano usciti comunicati stampa entusiastici a firma dell’assessore allo Sviluppo economico Mirco Cantelli che in effetti in Comune aveva portato gli acquirenti olandesi e aveva fatto loro sottoscrivere un impegno a formulare l’offerta utile all’acquisto della società, con la prospettiva di mantenere occupazione e produzione in loco. Poi è successo quello che è noto, tutto o quasi: i 100mila euro di caparra versati, il saldo da 300mila non pagato a fronte delle contestazioni degli stessi olandesi sull’ammanco di pezzi dal magazzino e di brevetti, cosa che la stessa curatrice avrebbe smentito, ma senza rispondere ancora direttamente al Corriere che anche ieri l’ha di nuovo cercata inutilmente. Durante l'incontro di ieri a Bologna, a cui hanno partecipato l’assessore provinciale alle Attività produttive Graziano Prantoni, l’assessore Mirco Cantelli del Comune di Imola, la curatrice fallimentare Enrica Piacquaddio e le rappresentanze sindacali dei lavoratori, l’assessore Cantelli ha informato il Tavolo dell'interesse ad una futura acquisizione della Micro Vett da parte di un gruppo marchigiano che opera nel campo della mobilità elettrica, la Energy Resourches, come aveva preannunciato già nei giorni scorsi e che lui stesso ha incontrato martedì. Ma la stessa azienda ha chiesto diversi mesi per formulare al Tribunale una proposta concreta, e quindi si delinea una tempistica non compatibile con la prossima scadenza della cassa integrazione dei lavoratori che è il 19 febbraio prossimo.

«Uno strumento giuridico che consenta di prolungare l'attuale periodo di cassa integrazione non esiste - confermava ieri anche Stefano Pedini della Fiom Cgil di Imola -. Entro fine mese l’azienda marchigiana, stando a quanto riferito da Cantelli all’incontro, noi non siamo stati coinvolti in questa partita, sarebbe disponibile a confermare con una comunicazione la propria disponibilità economica per effettuare l’acquisto. Troppo poco per la curatrice fallimentare per chiederle di tenere in carico i lavoratori, anche non pagati, per un mese. Un tempo che comunque non sarebbe sufficiente a perfezionare alcuna operazione».

Le cose sarebbero diverse ora se si fosse siglata la vendita con la prima ditta, quella di Vicenza, che offriva però di assumere solo cinque degli attuali operai trasferendoli a Vicenza. «Provammo a ragionare con loro e forse sarebbero stati anche disponibili a impegnarsi ad assumere altri col tempo, pescando sempre fra i lavoratori della Micro Vett - ripercorre Pedini -. Poi però sono arrivati gli olandesi e le loro condizioni, sottoscritte in Comune, davanti al sindaco e a tutti, erano nettamente migliori, come avremmo potuto sottoscrivere un accordo peggiore con altri? Fatto sta che però in quel caso avremmo avuto anche altri sei mesi di cassa integrazione per tutti. Per questo stiamo valutando se rifarci in sede legale contro l’azienda olandese che non ha onorato un impegno siglato. Discuteremo anche di questo sabato nell’assemblea dei lavoratori, che intanto oggi restano tutti senza lavoro».

L’assessore provinciale Prantoni e quello imolese Cantelli, ieri hanno invitato la curatrice ad individuare, nelle prossime procedure competitive e nel rispetto dei vincoli di legge, elementi che possano favorire una possibile rioccupazione dei lavoratori. «Inoltre, qualora si concretizzi in modo definitivo una proposta di acquisizione per Micro Vett che preveda la rioccupazione dei lavoratori -aggiunge una nota di palazzo Malvezzi -, il Comune di Imola e la Provincia si sono impegnati a promuovere il nuovo progetto industriale nell'ambito degli strumenti regionali di sostegno alla ricerca ed alle imprese».

Fatto sta che se dal 20 febbraio si paleserà qualcuno per acquistare quel che resta di questa azienda, non avrà alcun obbligo nei confronti dei suoi ormai ex lavoratori.

 

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