Educazione stradale Annunciati nuovi tagli Dura protesta dei genitori

Rimini

IMOLA. Sempre meno educazione stradale. Dopo il ridimensionamento degli anni scorsi, il progetto che da tempo porta i vigili urbani in classe e gli studenti in strada a confrontarsi con regole e cartelli subisce un ulteriore taglio.

A denunciare come si stia scivolando verso il tramonto di un’esperienza che fino a qualche anno fa era il fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale e della polizia municipale di Imola è il “Gruppo genitori per la difesa dell’educazione stradale”. Che alle famiglie chiede di fare sentire la propria voce.

Dopo un primo incontro del 23 dicembre scorso, riferiscono i genitori, c’era attesa. Si sperava cioè che il quadro disegnato dall’assessore alla Pm e vicesindaco Roberto Visani venisse modificato, che ci fosse un ripensamento, che nelle assemblee di classe, dove di solito gli operatori della Pm si presentavano per illustrare il programma, emergesse qualche novità positiva. “Purtroppo, ora che molte di esse si sono svolte, prendiamo atto che non c’è stato nessun ripensamento, anzi gli operatori non si sono nemmeno presentati nelle classi a spiegare la situazione”.

I soldi che il Comune mette sul tavolo della Polizia municipale al capitolo educazione stradale sono sempre meno. Come spiega Visani, alle due vigilesse che fanno capo all’ufficio dedicato a questa attività è stato chiesto il massimo sforzo in orario di servizio, ma «fanno quello che possono».

Sempre secondo i numeri dell’assessore, rispetto all’anno passato i vigili disponibili a fare le attività sarebbero 11 invece dei 13 del 2013, con le ore che passerebbero da 850 a 600 su 144 classi coinvolte (16 dell’infanzia, 63 elementari e 65 medie) per un’ora ciascuna ad eccezione di terza e quinta elementare dove gli ingressi degli agenti sarebbero due. Per le quarte (attività riferita all’uso della bicicletta) verrà fatta solo la prova pratica, mentre la teoria in preparazione della parte pratica è lasciata all’iniziativa delle singole maestre. Una novità di quest’anno sarà anche la personalizzazione delle uscite in bici, non più tutti in zona piscina comunale ma per ciascuna scuola attorno al proprio plesso scolastico così da aumentare la conoscenza e l’integrazione del territorio di riferimento.

I genitori ribadiscono “che la bici è un mezzo importante e che il suo uso non è così banale in un contesto caratterizzato da traffico intenso”. Certo le maestre possono fare la loro parte in classe e le famiglie idem a casa, “su questo non c’è dubbio e crediamo che ognuno nel suo ambito faccia il possibile, ma la presenza in classe del vigile andava oltre l’aspetto formativo, toccando tasti quali il rapporto con le istituzioni e con chi indossa una divisa, con le norme e le leggi”.

D’altronde, se in passato l’importanza dell’educazione stradale era fuori discussione (ricordiamo quando a portare avanti l’attività e a farla crescere fu l’ispettore capo Emilio Noferini), non si capisce perché non lo sia più. O meglio, lo si capisce vista la carenza di risorse e il fatto che la Pm sia sotto organico. Gli agenti però potrebbero essere sostituiti dai volontari, vigili in pensione o della protezione civile, suggeriscono dal gruppo di genitori. A mancare, dicono, è invece “la consapevolezza dell’importanza di tale attività, come di altre che pian piano spariscono dalla scuola. Fare prevenzione, e il campo sanitario insegna, sarebbe un modo per evitare poi di pagare prezzi più alti sia in termini di incidenti, sia in termini economici. Ma ciò sembra non sia nelle corde dell’amministrazione comunale. Resta tanta amarezza con la consapevolezza che, come in tante cose che stanno succedendo a Imola, se non vi sarà una richiesta forte da parte delle famiglie e della cittadinanza, perderemo anche questa attività che per tanto tempo è stata fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale e parte importante del percorso formativo dei nostri ragazzi”.

Stefano Salomoni

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