«Quella volta che Corrado fece la gaffe...»

Rimini

IMOLA. Qualche anno fa ha deciso di venire ad abitare a Imola perché «in provincia si vive più tranquilli e la vita è meno cara rispetto a quella in una grande città… anche se poi non è veramente così economica!», sorride. Nonostante questo, però, non ha alcun dubbio sul fatto che sia «una città ospitale, in cui si sta bene e si mangia bene…». Se proprio ha un “rimpianto”, è quello di non essere mai riuscito a recitare sul palco del teatro comunale “Ebe Stignani”, di cui ha ammirato il restauro nell’aprile del 2010, ma in cui le tournée dei suoi due ultimi spettacoli, Taxi a due piazze e Se devi dire una bugia, dilla ancora più grossa, non hanno fatto tappa.

Lui è Raffaele Pisu, che pochi giorni fa, il 24 maggio, ha festeggiato il suo novantesimo compleanno e che al Teatro Duse di Bologna, la sua città, questa sera, porterà in scena i suoi settant’anni di carriera con lo spettacolo Raffaele Pisu Story, prodotto da Paolo Rossi, suo amico di vecchia data, e già andato esaurito. «Ho cominciato a Bologna, con la radio e con il teatro “La soffitta”. Ho conosciuto Benito Mussolini, ho combattuto nella Seconda guerra mondiale come partigiano e sono stato tenuto prigioniero dai tedeschi per quindici mesi... ho molte cose da raccontare. Naturalmente, in chiave umoristica! Non ho alcuna intenzione di rattristare il pubblico». Fra i tanti incontri, sia personali che professionali, Pisu ricorda con maggiore piacere «il trio che ho formato assieme a Gino Bramieri e a Marisa Del Frate, con cui ho fatto la trasmissione televisiva L’amico del giaguaro, fra il 1961 e il 1964. Una parte del mio cuore è lì».

Ma anche «Corrado, di cui ero amico e con cui uscivo assieme a Roma». E riguarda proprio lui «un aneddoto che non ho mai raccontato a nessuno: dovevamo presentare una trasmissione radiofonica per gli ammalati, al cui interno si esibiva l’orchestra sinfonica della Rai, alla presenza del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Corrado annunciò la prima esibizione dell’orchestra come Valcacata delle valchirie, se ne accorse e cercò di correggersi, però ripetè il titolo esattamente nella stessa maniera. A quel punto, però, nessuno dell’orchestra era più in grado di suonare! Fu “strano”, perché lui non faceva mai errori».

Sul palco a fianco di Pisu salirà anche un altro imolese, il cantautore Emil Spada. «L’ho intravisto fra il pubblico dello spettacolo teatrale di qualche anno fa da cui ha avuto origine il mio ultimo album, è venuto a salutarmi in camerino e mi ha fatto i complimenti», racconta lo stesso Spada. «Siamo rimasti in contatto, e ha pensato a me per cantare Caruso e Piazza grande per l’omaggio che farà a Lucio Dalla, quando racconterà come si sono conosciuti». Dal canto suo, Pisu questa storia la sintetizza così: «Ero amico di Lucio, ma non l’ho mai sbandierato e non me sono mai vantato».

 

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