Mercatone: i lavoratori incrociano le braccia

Rimini

IMOLA. Ci sarà anche una delegazione dei lavoratori della sede di Imola del Gruppo Mercatone Uno oggi a Roma, al presidio indetto dai sindacati nazionali di categoria in concomitanza con la seconda riunione del Tavolo di crisi che si terrà in mattinata al ministero per lo Sviluppo economico. Parallelamente si fermeranno tutti i negozi del gruppo e anche la sede imolese per lo sciopero nazionale proclamato per la giornata di oggi, che coinvolgerà nelle previsioni oltre 3.500 addetti distribuiti nei 79 punti vendita.

A preoccupare i sindacati gli sviluppi della crisi delle ultime settimane: «Senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali, senza rendere noti i criteri adottati per effettuare le scelte conseguenti, la direzione aziendale ha avviato “vendite promozionali” che, più realisticamente, appaiono come “esaurimento merce” - avevano denunciato nei giorni scorsi all’unisono i segretari nazionale delle tre categorie confederali Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil in una nota congiunta -. Non è dato sapere quali siano le sorti di questi negozi una volta terminata l’operazione, sebbene sia tristemente immaginabile».

Né lascia dormire sonni tranquilli ai lavoratori e ai loro rappresentanti l’annuncio da parte dell’azienda che non sarà presente oggi al tavolo ministeriale a causa «di impegni sopraggiunti».

La mobilitazione di stamane a Roma, dalle 10, non sarà una manifestazione ma un presidio: «Abbiamo chiesto al ministero che venga ricevuta una delegazione - riferisce Morena Visani, segretaria della Filcams Cgil di Imola - Ci preoccupa molto quello che è accaduto nell’ultima settimana, con l’avvio delle svendite che lascia intendere decisioni poco rassicuranti da parte dell’azienda».

L’assessore alle Attività produttive della Regione Palma Costi e il sindaco di Imola Daniele Manca avevano assicurato nei giorni scorsi la loro presenza all’incontro odierno: «Ci auguriamo sia un incontro che faccia chiarezza - era il loro auspicio - e porti elementi risolutivi per la trattativa».

Quindi l’intenzione annunciata dai due esponenti delle istituzioni locali è quella di riconvocare subito dopo il tavolo regionale, dal momento che buona parte del gruppo Mercatone si trova in Emilia Romagna: si tratta di quasi mille occupati diretti, ai quali si aggiungono i lavoratori delle aziende dell’indotto.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui