Edilcarpentieri, piano lacrime e sangue

Rimini

IMOLA. Nonostante l’accordo siglato in Provincia la scorsa settimana, è ancora tutta de definire la vicenda Edilcarpentieri, che coinvolge complessivamente 76 lavoratori. L’azienda, infatti, ha in mano un piano di risanamento e ristrutturazione del debito, siglato da uno studio legale e di consulenza, che gronda lacrime e sangue. Un piano che avrebbe già avuto l’ok, sia pura informale, dalle banche coinvolte e dai fornitori interessati. La vicenda, insomma, sembra destinata a riaprirsi nei prossimi giorni con i sindacati, dopo la fidma con cui è stata ritirata la procedura di licenziamento per i 41 lavoratori del comparto carpenteria avviata a novembre e dopo il rifinanziamento del fondo per la cassa integrazione in deroga, che ha consentito di ottenere altri tre mesi, ovvero di giungere fino al 31 marzo prossimo.

Secondo quanto prevede il progetto di ristrutturazione, la forza lavoro si ridurrebbe a conti fatti ad appena 21 persone. Ci sarebbe infatti l’uscita volontaria incentivata per 18 lavoratori, mentre 37 entrerebbero in mobilità a partire da aprile. Confermata anche l’intenzione, già peraltro anticipata, di cambiare la mission, liberandosi cioè del comparto carpenteria per concentrarsi sulla costruzione, per conto terzi, di strutture edilizie.

Il progetto, affidato a settembre a uno studio legale e di consulenza aziendale, prevede il pagamento dei creditori nell’arco di cinque anni e l’alienazione di alcuni beni immobili. L’Edilcarpentieri, tra l’altro, ha assoluto bisogno di finanziamenti per far fronte a commesse importanti proprio nel settore immobiliare, in particolare a Milano.

Con questo piano il sì delle banche (mancano solo le firme) sembra assicurato. Ma appare assicurata anche la riapertura di una pesante vertenza con i sindacati.

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