«La Polisportiva così perde la faccia»

Rimini

RICCIONE. Le 346 tessere rilasciate tra il 29 e il 31 dicembre potrebbero far cambiare idea anche all'ultimo degli ingenui sul fatto che la politica resterà fuori dall'elezione del presidente della Polisportiva. Si voterà il 22 gennaio, e la fine dell'anno era il termine ultimo per poter iscriversi ed esprimere la propria preferenza tra i due contendenti: il presidente uscente Giuseppe Solfrini e Alessandro Casadei. L'elenco degli sportivi da ultimo dell'anno che circola da qualche giorno pare coincida più o meno con quello dei nomi nei politici (e familiari) di Noi riccionesi e Forza Italia (i principali partiti che sostengono la giunta del sindaco Tosi).
Il rinnovo del direttivo sta creando una spaccatura interna alla Polisportiva che comunque andrà a finire lascierà una realtà lacerata dallo scontro. La maggioranza di centro-destra supporta la candidatura di Solfrini, lo fa in maniera esplicita il gruppo Facebook "Fuori la politica dalla polisportiva", un nome che alla luce dei fatti suona fuori luogo. Casadei, ex presidente di Geat, ha un passato da assessore allo Sport nella giunta targata Pd dell'ex sindaco Daniele Imola, ed è stato segretario per alcuni mesi dello stesso partito.
Casadei attacca. "Lo sport insegna a rispettare le regole perché non esiste uno sport senza regole". «E' questo il primo punto del codice etico della Polisportiva - commenta Casadei -, un codice firmato dallo stesso presidente uscente Solfrini e da giorni utilizzato come nastro dorato per impacchettare annunci e buoni propositi. Promesse arrivate, dopo oltre sei anni di presidenza, tutte “last second” come le tantissime iscrizioni di matrice politica del 29,30,31 dicembre. E dire che non è stato registrato particolare afflusso in quei giorni di festa, anzi non si è visto proprio nessuno». Dalle sue parole Casadei lascia presumere che le iscrizioni non siano avvenute di persona. «Quanto accaduto è un fatto gravissimo, fuori da ogni logica sportiva. Un atteggiamento lontano dalla vita di un'associazione dilettantistica che arriva dopo l'arrogante volontà di non tutelare democraticamente i singoli associati con il voto segreto - prosegue Casadei -, arrivando a giustificare la forzatura del voto palese affermando "si è fatto sempre così". Chi prova a minimizzare o cercare sommarie giustificazioni non ha compreso i valori fondanti della polisportiva Riccione e del confronto sportivo: correttezza, lealtà e trasparenza. Una polisportiva oggi sempre più lontana dal suo antico spirito che, per il tramite dei suoi vertici, dopo aver perso l'anima, perde anche la faccia».

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