Nube tossica, allarme in Valconca

Rimini

VALCONCA. La Valconca “assediata” da una nube di fumo sprigionata da un incendio in un deposito di Sassofeltrio. Bruciano scarti di pneumatici e materiali ferrosi, scattati i controlli dell’Arpa per i rischi di inquinamento nell’aria. «I cittadini tengano le finestre chiuse e non consumino ortaggi raccolti nei campi» ha chiesto la Protezione civile.

 

L’allarme è scattato martedì intorno alle 18. Dal deposito dello stabilimento Eco-Pfu di Sassofeltrio, azienda fallita tre anni fa, che si occupava del recupero di materiali plastici, pneumatici e rottami ferrosi, è divampato un rogo, originato, a quanto pare, da cause accidentali durante le operazioni di bonifica del sito. Sul posto, nel territorio confinante di Pesaro-Urbino, sono intervenuti i vigili del fuoco di Pesaro, con il supporto dei colleghi di Rimini. E ieri sera erano ancora lì per contenere il rogo, con lingue di fuoco comunque modeste, senza pericolo che si propagassero. Ma i timori delle autorità e delle amministrazioni comunali, hanno riguardato quella densa colonna di fumo che dallo stabilimento si è alzata, spingendosi fino alla Valconca e alla riviera romagnola (ieri la nube era visibile da Rimini). «E’ stato segnalato che l’odore forte si è sentito anche in alcune zone di Riccione"» afferma il sindaco di Gemmano e responsabile della Protezione civile della Valconca Riziero Santi. La preoccupazione è legata ai materiali che l’incendio ha sprigionato nell’aria, considerata l’attività che veniva svolta in quella sede. «Erano appena iniziati gli ultimi lavori di bonifica dello stabile – spiega il sindaco di Sassofeltrio Francesco Formoso – dovevano essere rimossi più che altro scarti delle lavorazioni e reti ferrose. L’impresa lavorava con mezzi e pale meccaniche. E’ possibile che, nel contatto con il ferro, sia scattata qualche scintilla. Ma escludiamo origini dolose». Ieri sono arrivati sul posto i tecnici dell’Arpa, che hanno svolto delle analisi. Risultati ufficiali su un’eventuale presenza di inquinanti liberati nell’aria non c’erano, ma sia il sindaco di Sassofeltrio, sia dall’Ufficio Ambiente di Rimini, è stato espresso, seppur con cautela, ottimismo, per il fatto che dal deposito i materiali più pericolosi, come i pneumatici, erano già stati rimossi. La Protezione civile della Valconca, insieme alla Provincia, ha «concordato un piano di comunicazione sulle modalità di precuazione per i cittadini», riferisce Santi. «Tenere le finestre chiuse ed evitare di consumare gli ortaggi raccolti nei campi, o al massimo lavarli molto, ma molto bene», informa il dirigente dell’ufficio Ambiente della Provincia di Rimini Massimo Venturelli. Il Comune della Valconca più vicino in linea d’aria a Sassofeltrio, è Montescudo: «Mi sono tenuto in contatto continuo con la Protezione civile del territorio. Al di là della nube di fumo, non sono stati segnalati problemi particolari – ha detto ieri sera il sindaco di Montescudo Ruggero Gozzi - per questo non abbiamo emesso ordinanze, vedremo come si evolverà la situazione domani (oggi, ndr)».

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