Condhotel, genesi e utilità di una legge

Rimini

Oggi l’assessore Corsini presenta la legge regionale su Condhotels e Colonie.

Era il 2013, due imprenditori turistici, di Riccione e Cattolica, mi parlano per la prima volta dei Condhotels. Mi presentano analisi, studi, mi parlano di Miami, della Costa Azzurra, della Spagna, di come funzionano in quei luoghi. Target alto, flussi turistici specifici, investimenti di qualità, potente motore interno alla struttura alberghiera per accelerare il ritorno degli investimenti, incentivo alla riqualificazione di vecchie strutture, colonie comprese. Penso ad un progetto di legge. Consapevole dei tempi e dei rischi. I depositi della Camera sono stracolmi di PdL. Poi viene il Ministro Franceschini alla Camera e annuncia che sta preparando il Decreto Cultura e Turismo. Con una serie di incentivi per i musei, l’art bonus ed anche norme per sostenere la digitalizzazione e la riqualificazione in campo turistico. Decido che i Condhotel devono stare lì dentro. Con l’aiuto di professionisti e imprenditori locali, preparo l’emendamento.

Era però un argomento sconosciuto. Qualcuno disse che c’erano già i residence, la multiproprietà.

Spiegammo bene.

La struttura alberghiera rimane tale, ma al suo interno, per un 40% del volume delle camere, si possono costruire mini appartamenti, suites, vendibili, come proprietà divisa , sul mercato. Dentro una struttura alberghiera, con regole definite fra gestione dell’albergo e proprietario dell’appartamento. Che diventa suite della struttura quando il proprietario non la utilizza.

Il Comune di Rimini aveva delle perplessità, giustamente voleva evitare interpretazioni errate. Nuovi residence. Volevo conoscere il parere della Regione e incontro l’Assessore Melucci.

Discussione articolata, ma fra molte, giuste, avvertenze, mi sembra che la direzione è quella giusta.

Discussione della legge in Parlamento, la relatrice è riminese, Emma Petitti. Io la seguo per il mio gruppo, del quale ero vicepresidente.

Ad un certo punto, nell’iter di discussione delle leggi, si arriva al momento conclusivo, per chiuderle. Si fa una riunione di maggioranza, con ministro, relatore, capogruppo. In questo caso, il sottoscritto, Dario Franceschini ed Emma Petitti. Spiego a Franceschini i Condhotels, dico che basta inserire una norma quadro, per rimandare poi ad un decreto legislativo, da concordare con Regioni e Comuni. Un primo segnale. È materia regionale, dicono i dirigenti. Ma decidiamo di procedere.

Accordo politico.

Poi in un decreto successivo fu inserita una norma più ampia sul tema, voluta da Federalberghi, che in un primo momento era perplessa. Per il decreto attuativo ci sono voluti 4 anni di pena e fatica. Con rimbalzi continui fra ministero, Presidenza del Consiglio, Elena Boschi, Consiglio di stato. Con modifiche continue per evitare il conflitto Stato Regioni. E per le spinte che venivano dai Comuni.

Adesso la legge regionale. Fa molto bene Corsini ad estendere la legge alle colonie. È forse l’ultima grande occasione di riqualificazione di un patrimonio straordinario ed unico. Con Corsini in questi anni abbiamo molto lavorato insieme. Con scambi continui di informazioni ed incursioni incrociate verso i membri di governo amici ed i rispettivi gruppi. Come si deve fare.

Con i Condhotels, la Regione presenterà nel mese di marzo anche il bando, con 25 milioni, per la riqualificazione alberghiera. Con l’80% degli investimenti garantiti dalla Regione e da Cdp, a tassi vicini allo zero e il 20% a fondo perduto. Se aggiungiamo Ecobonus e Sismabonus, le imprese avranno potenti strumenti per la riqualificazione e lo sviluppo delle proprie attività.

Ci sono anche belle notizie.

(*) già Parlamentare

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