Nuova questura a Rimini, ministero in campo: stanziati 30 milioni per acquistarla

Rimini

RIMINI. Il ministero dell’interno è pronto ad acquistare e sistemare la nuova sede della questura per 30 milioni di euro. Quella abbandonata in via Ugo Bassi. Alè. Squillino pure le trombe e si dia inizio alla festa. Peccato. Il sindaco Andrea Gnassi non ci crede, la proposta è troppo vaga e soprattutto è stata comunicata ai diretti interessati al di fuori delle procedure che hanno portato alla firma del Patto sulla sicurezza. Tradotto: non si fida. È per questo motivo che dopo le polemiche dei giorni scorsi con prefetta, questore e i rappresentanti della Lega, il primo cittadino ha scritto una lunga lettera al ministro Salvini e al capo della polizia, Gabrielli. Chiede un incontro.

Cosa succede

Allora. La situazione è nota e ogni giorno regala una novità. La questura deve lasciare il centro storico per trasferirsi in via temporanea in piazzale Bornaccini. La destinazione definitiva è in via Ugo Bassi, nello stabile ultimato e abbandonato da anni. Lo stabilisce il Patto sulla sicurezza firmato a Rimini da tutti i soggetti coinvolti, a partire dal ministero dell’interno. La visita dei sottosegretari della Lega (Molteni e Morrone) accompagnati da prefetta e questore in piazzale Bornaccini (senza dire nulla ai sindaci) ha fatto saltare dalla sedia prima Andrea Gnassi e poi i colleghi del centrosinistra. La parola usata: «Tradimento». Il timore è ovvio: che piazzale Bornaccini diventi un indirizzo ben più che temporaneo, lasciando via Ugo Bassi fra incuria e degrado. Il sindaco Gnassi nei giorni ha scritto una lettera che invierà a giorno al ministro dell’interno Matteo Salvini. È lunghetta e riassume tappe e questioni. Chiede un incontro per spiegarsi faccia a faccia, anche perché Roma non può tergiversare: nel 1995 il ministero era uno degli attori dell’operazione questura.

“Abbiamo i soldi”

Proprio la missiva di Gnassi, però, svela un particolare inedito, vale a dire una comunicazione della prefetta Alessandra Camporota, in cui l’11 gennaio annuncia al Comune che il ministero dell’interno ha «avanzato al NuVal (in pratica il nucleo che valuta gli investimenti pubblici) la proposta di acquisto e ristrutturazione dell’immobile (in via Ugo Bassi), per un totale stimato di 30 milioni di euro, ai fini dell’accesso a uno specifico finanziamento del Cipe».

Ecco. Questo particolare nuovo nuovo, viene ricordato da Gnassi a Salvini, ma non con l’enfasi che uno si aspetterebbe, soprattutto dopo che l’Inail nei mesi scorsi ha ritirato la propria offerta di acquisto pari a 7,1 milioni. Anzi, a questo proposito Gnassi ha qualcosa da dire. «Paiono quanto meno discutibili le motivazione con cui Inail giustifica il ritiro della propria offerta di acquisto. Non sembra sia stato tenuta in debita considerazione la possibilità di un’azione da parte del curatore a tutela della concorsus creditorum».

Ed ecco l’offerta dei 30 milioni. «Viene da domandarsi - scrive Gnassi a Salvini - se un cambio di rotta così drastico non debba essere comunicato con maggiore rispetto istituzionale per i sindaci del territorio provinciale e in particolare per il sindaco della città che da oltre vent’anni subisce lo scempio di una costruzione di un edificio incompiuto di un soggetto privato che l’aveva realizzata su richiesta espressa del ministero dell’interno. Ritengo che tale dettaglio sarebbe dovuto essere reso noto in un contesto analogo a quello in cui i patti sono stati sottoscritti».

In ogni caso, Gnassi non si fida della progetto di acquisto e ristrutturazione del ministero. «Non sembra essere più che una eventualità che può o meno realizzarsi. Davvero troppo poco per rendere reali le aspettative di collocare questura, comando provinciale della guardia di finanza e sezione della polizia stradale nell’immobile in via Ugo Bassi».

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