La lista degli “ex assessori” in campo con Forlì SiCura

Forlì

FORLI'. Si dichiarano cattolici democratici, affermano di fare riferimento ai valori del centrosinistra. Sono soprattutto “ex assessori”. Molto ex, perché bisogna andare indietro di vent’anni abbondanti per riconoscerne i nomi nella compagine che amministrò la città sotto la guida del sindaco Franco Rusticali al primo mandato. Tutto quello che per loro è venuto dopo, e additano in primis l’amministrazione «demolitiva» di Roberto Balzani, altro non avrebbe prodotto che «appannamento» per la città di Forlì.

La nuova lista civica

L’ex direttore Ausl Fosco Foglietta in testa, Mauro Baciocchi (ex assessore alla cultura e università), Danilo Casadei (ex assessore all’urbanistica), Paolo Talamonti (già ai lavori pubblici), Giovanni Tavoletti (vicesindaco), l’ex presidente dell’Apt Emilia Romagna e oggi assessora a Castrocaro Liviana Zanetti, l’ex sindaco di Dovadola Carlo Giannelli, l’ex presidente di Sapro Daniele Mambelli. Poi ancora: Adriano Castagnoli, Gigi Mattarelli, Leonardo Michelini, Pierfrancesco Padovano, Enzo Prati, Archildo Ravaglia, Giovanna Righini, Paolo Sansovini e Giovanni Valpiani. Sono questi i nomi che hanno dato vita alla lista “Un progetto per la città” che nasce come prima “federata” di Forlì SiCura. Della giunta uscente, nella quale pure Forlì SiCura esprime l’assessore Marco Ravaioli, questa nuova compagine dà un giudizio negativo: «Non siamo soddisfatti, sennò non ci saremmo di nuovo messi a disposizione con la nostra esperienza» dice Fosco Foglietta che parla per tutti. La Giunta Drei avrebbe sbagliato nell’essere soprattutto «espressione di continuità con la giunta Balzani». Insomma, l’antica frattura venutasi a creare nel centrosinistra forlivese con l’elezione del sindaco professore ancora sanguina, benché ad esempio, tra i firmatari della lista ci siano persone come Liviana Zanetti che da iscritta e ancora attivista del Pd ha appena sottoscritto proprio come Balzani, il sostegno alla candidatura di Nicola Zingaretti a segretario nazionale del Pd.

Da chiarire

Restano vaghi, fin qui, alcuni elementi sostanziali. Ad esempio se questa lista confluirà alla fine, insieme ad altre che sarebbero in procinto di nascere su temi specifici, in Forlì SiCura, oppure no. Fosco Foglietta parla di una lista finale unica con 32 candidati, Mario Peruzzini parla di quattro o più liste ciascuna con i propri simboli e candidati. «Quello che è certo è che ci sarà un solo candidato sindaco» rimarca però Foglietta stesso. Una discrepanza che forse tradisce una difficoltà ad accordarsi, almeno fin qui, sul nome del candidato sindaco, che ancora non è emerso. Anche su apparentamenti in caso di ballottaggio, nonostante la dichiarazione di appartenenza, nessuno si sbilancia. «Troppo presto. Anche perché non sappiamo assolutamente cosa stiano facendo gli altri, Pd in primis – dice Foglietta –. Per ora sappiamo solo che la controparte certa è il centrodestra».

Programma in fieri

Un programma definito ancora non c’è, perché sarà il frutto del confronto delle liste neonate e di quelle che saranno. «Noi pensammo alla Forlì del futuro – dice Mauro Baciocchi –. Ora tutto va ripensato perché la città è cambiata, ma in questi anni nessuno ha dato vita a progetti lungimiranti». «Recuperare la forza di Forlì in Romagna e con la Romagna in Regione dove siamo rimasi isolati per via di scelte come quella di uscire da Hera, scelta che ha diviso anche il nostro stesso territorio fra chi è rimasto con Hera e chi ha fondato alea» dice invece paolo Talamonti. E su Alea i giudizi sono quelli che certo rispecchiano una linea “anti Balzani”, ma che, proprio per questo, arrivano sensibilmente in ritardo. «È un progetto insostenibile e di piccola scala», dice sempre Talamonti. «Ma c’è e si deve migliorare, indietro non si può tornare, anche se poteva essere gestita diversamente, mettendo ad esempio a gara il servizio», dice Danilo Casadei.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui