Rimini, spacciano nel pub: due “profughi” cacciati coi bastoni

Rimini

RIMINI. Sorpresi a spacciare tra i tavoli del “Lord Nelson”, lo storico pub di viale Regina Elena, vengono cacciati dai responsabili del locale, spalleggiati dai clienti, “armati” delle aste delle scope. Due giovani africani, dopo un accenno di zuffa, alla fine sono scappati, prima di incappare in una pattuglia dei carabinieri che li ha catturati e arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In manette sono finiti due richiedenti asilo originari del Gambia, di diciannove e venti anni, appena usciti da un centro di accoglienza.

L’altra notte si sono presentati nel pub e confusi tra gli avventori hanno avvicinato alcuni ragazzi seduti ai tavoli offrendo loro, neppure troppo discretamente stando al loro racconto, del “fumo”. Uno dei clienti, infastidito e indignato dalla proposta ha segnalato l’accaduto al cameriere che, a sua volta, ha riferito tutto a uno dei soci del locale, al lavoro in cucina.

Questi ha quindi affrontato i due stranieri invitandoli a uscire. Prima con le buone, poi, di fronte al loro rifiuto, i toni si sono accesi. Si è sfiorata la rissa, quando, spinti ormai sulla porta del pub, si sono ribellati. Uno ha afferrato un bicchiere mezzo pieno e ha gettato il contenuto in direzione dei responsabili del locale. A quel punto, allo scopo di cacciare gli spacciatori, mentre nel frattempo erano state chiamate le forze dell’ordine, qualcuno è tornato in cucina per armarsi con i manici di scopa.

La scena che si è presentata agli occhi dei carabinieri del radiomobile è stata piuttosto singolare, tanto che i primi a essere fermati sono stati gli inseguitori. «Raggiungete quei due, sono gli spacciatori che abbiamo appena mandato via!». Nonostante i due giovani abbiano preso strade diverse, sono stati catturati entrambi. Uno aveva cercato di nascondersi dietro un cassonetto dei rifiuti. L’altro, invece, ha quasi raggiunto la spiaggia.

I due africani avevano raccolto un paio sampietrini, ma non hanno opposto resistenza. Nel giubbotto uno dei due aveva un sacchetto con poco più di dieci grammi di marijuana e 340 euro in banconote di piccolo taglio. L’altro, che probabilmente ha fatto in tempo a sbarazzarsi della droga, aveva a sua volta in tasca una settantina di euro.

Ieri mattina, difesi dall’avvocato Massimo Melillo, i due stranieri hanno negato di essere entrati al “Lord Nelson” per spacciare. «Non ci volevano lì dentro perché siamo neri». Una versione che non ha convinto il giudice. L’arresto è stato convalidato e gli imputati hanno scelto di patteggiare la pena, sospesa, di cinque mesi di reclusione ciascuno. Finito il processo sono tornati in libertà, ma la loro posizione ora è al vaglio dell’Ufficio immigrazione della questura di Rimini.

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