Siamo alla violenza. Sveglia!

Rimini

Di Maio offre il suo sostegno, alla violenza dei Gillet Gialli francesi. Legittimandola. Contro un Governo alleato. È un salto di qualità. Per trovare un precedente bisogna tornare al 1936, in Spagna, con il sostegno di Mussolini a Franco, che con la violenza e l’aiuto dell’Italia andò al potere. I violenti ricevettero ingenti quantitativi di armi dall’Italia di Mussolini circa due settimane prima del giorno dell’alzamiento: 40 aerei, 10 mila bombe da 2 kg, 2000 da 50 kg, carburante, mitragliatrici e pallottole perforanti. Paragone esagerato? Sì certo! Naturalmente. Non c’è un golpe imminente in Francia e le pallottole della macchina delle parole violente della Casaleggio fanno meno male di quelle perforanti. Ma fanno male e hanno un peso sul consenso, sulla reputazione dei nemici, sugli equilibri elettorali e politici. Ed è questa l’offerta fatta da Di Maio ai gruppi violenti francesi. La piattaforma Rousseau, di Casaleggio. Il generale russo Gerasimov ha dichiarato che le guerre moderne si combattono con l’hacking. Fa pirateria informatica la Casaleggio? Non possiamo dirlo. Ma è chiaro che è in atto una guerra combattuta in Europa e nel mondo con l’utilizzo spregiudicato e violento delle piattaforme informatiche. Per il ridisegno dei confini e degli equilibri geopolitici.

Ripeto quanto ho già scritto. È provato che le campagne elettorali negli USA, in Francia, in Inghilterra, sono state influenzate dalla violenta propaganda russa esercitata attraverso la rete e i social.

Twitter, dopo le elezioni in America, identificò 2752 strumenti di propaganda politica russa in America. Dopo un approfondimento, furono trovati un milione di account sospetti al giorno. Prima delle elezioni, dopo aver già fatto un po’ di danni, Facebook ha chiuso 5.8 milioni di account fasulli in America. Che diffondevano messaggi violenti. Sono stati identificati 470 siti russi che si spacciavano per organizzazioni politiche americane. Con milioni di condivisioni.

Molti di questi strumenti si sono poi trasferiti in Francia a favore della Le Pen contro Macron.

Oggi agiscono a favore dei gilet gialli.

È chiarissimo.

La lotta sociale non c’entra. I Gillet Gialli delle origini, hanno respinto l’offerta di Di Maio. Hanno ottenuto da Macron più di quanto avevano chiesto. Via la tassa ecologica e circa 10 miliardi per l’aumento degli stipendi e per altre attività. Rimangono i violenti. E, incredibile e drammatico, il Vicepremier italiano si rivolge a loro. Offrendogli armi moderne. Nel giorno in cui i violenti assaltano con le ruspe il ministero dei Rapporti con il Parlamento. Un accostamento casuale ma non fortuito fra la Piattaforma Rousseau e l’assalto al Parlamento.

Sono cose enormi, vedo i commentatori televisivi divertiti e mi vengono i brividi.

Quando si passa dalla legittimazione della violenza verbale a quella fisica, tutto può sfuggire di mano. E qui siamo alla legittimazione da parte di un Ministro, capo del principale partito nel Parlamento italiano, alla violenza di chi aggredisce il Parlamento di un Paese alleato e confinante.

Le parole della propaganda del Club Luigi Di Maio erano queste : “Parassiti, bastardi, ladri, siete pellets”. Con un sito che produceva oltre 1500 post di propaganda black, che arrivavano a circa un milione di utenti al giorno. Se uniamo questo tipo di propaganda a chi spacca vetrine, incendia automobili e assalta i ministeri, mentre Putin dichiara guerra all’Europa, mentre Trump definisce l’Europa nemica, mentre ad est dell’Europa crescono governi che si autodefiscono illiberali, mentre Salvini fa l’elogio dei neonazisti tedeschi dell’Afd, di Bolsonaro, di Orban, della LePen, forse capiamo di cosa stiamo parlando.

Sveglia!

(*) già Parlamentare

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